Nocivo per l’uomo, pericoloso per i nostri amici pelosetti, ecco come comportarsi in sua presenza.
Tutti gli anni, ciclicamente come natura vuole, ci troviamo ad avere a che fare con questo insetto. Segnalazioni ci sono già pervenute da cittadini che hanno avvistato nidi di questi insetti nei parchi di Loano, e sicuramente anche gli abitanti delle limitrofe cittadine della riviera, date le temperature un po’ ballerine di questo periodo non particolarmente rigide, avranno già iniziato ad imbattersi in questi animaletti.
Cos’è la Processionaria
La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un insetto altamente distruttivo per le pinete poiché le priva di parte del fogliame, compromettendone così il ciclo vitale. Inoltre, durante lo stadio larvale tale insetto presenta una peluria che risulta particolarmente urticante per vari animali, compreso l’uomo.
Da giovane si presenta come una larva da 1 cm fino a 3 cm e mezzo dotata di numerosi peli irritanti per l’uomo che usa come tecnica di difesa.
I gruppi di larve di processionaria si spostano quasi sempre in fila indiana formando una sorta di “processione” (da cui il nome) e si compattano quando raggiungono il loro nido bianco di seta. Il nido viene usato per rideporre le uova o viene scartato e le nuove larve saranno costrette a ricostruirlo.
Le cosiddette “farfalle triangolari” non sono altro che processionarie adulte e, sebbene siano notturne, non entrano molto facilmente nelle case abitate.
L’insetto sverna allo stadio di larva di terza e quarta età all’interno dei caratteristici nidi sericei che vengono intessuti sui rami dei pini. In primavera le larve riprendono l’alimentazione cibandosi degli aghi di pino, ma nelle stazioni più calde, quando la temperatura del nido supera i 9 °C le larve escono a cibarsi anche in inverno.
Di solito le larve sono attive solo la notte, mentre di giorno si trattengono al riparo nel nido. In primavera le larve sono molto voraci e causano forti defogliazioni.
Giunte a maturità le larve abbandonano definitivamente il nido e si dirigono lungo il tronco verso il suolo in file lunghe vari metri.
Questo insetto è conosciuto anche perché nocivo per le specie a sangue caldo, uomo compreso; i danni provocati dalla penetrazione dei peli nella cute umana, possono essere modesti o assumere notevole gravità. Nella pelle, dove si infiggono le setole o i loro frammenti, insorge un molestissimo eritema papuloso, fortemente pruriginoso, che può scomparire dopo qualche giorno; mentre conseguenze più gravi, si hanno quando i peli, o frammenti di essi, giungono a contatto con l’occhio, la mucosa nasale, la bocca o peggio ancora, quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive.
Come comportarsi
Bisogna stare molto attenti ed evitare che bambini e/o animali entrino in contatto con questi insetti.
Se si è soliti frequentare parchi in cui sono presenti soprattutto pini, prestare la massima attenzione in presenza dei caratteristici nidi.
Rivolgersi sempre e tempestivamente, ad un medico (o veterinario) in caso di contatto con le setole di questo insetto. Soprattutto per gli animali, ignorare il problema potrebbe portare a lesioni molto serie, se non mortali.
Infine, è importante, una volta certi di aver individuato zone con presenza di nidi di Processionaria, avvisare gli enti preposti così che gli addetti possano intervenire nella bonifica e rimozione di tali insetti.
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