Un’operazione di pulizia per tutelare l’ambiente e la biodiversità.
Spezia. Un’importante operazione di pulizia dei fondali marini ha avuto luogo nella Baia di Santa Teresa, all’interno del Golfo della Spezia. Sono state rimosse 1,5 tonnellate di rifiuti, tra cui detriti ingombranti come resti di un pontile, una grossa boa e copertoni di camion. L’iniziativa, promossa da LifeGate, Fineco e Smart Bay Santa Teresa, ha visto la collaborazione di diverse realtà, tra cui il Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare e il Comune di Lerici.
L’operazione ha avuto un duplice obiettivo: ambientale e scientifico
Da un lato, si è contribuito a ripulire il mare dai rifiuti che minacciavano la fauna e l’ecosistema marino. Dall’altro, la rimozione dei detriti ingombranti ha permesso di liberare l’area per consentire il corretto funzionamento dei sofisticati sensori subacquei utilizzati per progetti di ricerca.
«Ogni passo verso questa direzione è frutto di un lavoro di cooperazione e condivisione che il nostro Comune e gli altri partner portano avanti da anni e che oggi vede nel sistema Smart Bay un ottimo traguardo», ha dichiarato Leonardo Paoletti, Sindaco di Lerici.
Smart Bay Santa Teresa: un modello per il futuro
La Baia di Santa Teresa ospita la prima Smart Bay d’Italia, un modello innovativo che coniuga ricerca, tecnologia, turismo sostenibile e molluschicoltura. La sua vocazione è quella di diventare un laboratorio per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e indicare la strada per la salvaguardia della biodiversità marina.
«Con grande piacere seguo gli sviluppi di Smart Bay Santa Teresa sin dai suoi esordi e vedere oggi tutti questi professionisti di livello prendersene cura mi lascia la gioia di immaginare quali e quante idee meravigliose potranno essere sperimentate d’ora in avanti», ha commentato Emilio Mancuso, Biologo Marino, Presidente Verdeacqua e Collaboratore LifeGate.
Un’alleanza per la difesa del mare
L’operazione di pulizia è stata un esempio concreto di come la collaborazione tra diversi soggetti possa portare a risultati importanti per la tutela dell’ambiente. «Con la Water Defenders Alliance abbiamo dimostrato come le alleanze tra i vari membri della società civile siano fondamentali e determinanti per apportare un cambiamento positivo nel nostro Paese», ha affermato Enea Roveda, CEO di LifeGate. «Una rete di attori ampia si è unita per un obiettivo comune, che è stato portato a termine e che avrà il potere di migliorare visibilmente la salute del nostro mare».
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