L’Italia, e in particolare la Liguria, ha un problema case. Non si tratta solo di prezzi alle stelle o di difficoltà a trovare una casa, ma anche di efficienza energetica. Secondo gli ultimi dati, più della metà degli edifici liguri presenta una classe energetica bassa (F e G), un dato che si traduce in bollette salate per i cittadini e in un impatto ambientale significativo.
Un patrimonio edilizio vetusto. Il nostro patrimonio edilizio, spesso risalente a decenni fa, è stato costruito con standard energetici ben lontani da quelli attuali. Questo si traduce in edifici poco isolati, con sistemi di riscaldamento e raffrescamento inefficienti, e in consumi energetici elevati.
Un quadro preoccupante. Secondo i dati più recenti del Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE), oltre il 56% degli edifici liguri certificati nel 2023 rientra nelle classi energetiche più basse (F e G).
Genova la provincia più critica. Analizzando i dati a livello provinciale, emerge un quadro piuttosto omogeneo, con Genova che si conferma la provincia con la percentuale più alta di edifici in classe F e G (70%). Seguono La Spezia (66%), Imperia (53%) e Savona (53%). Quest’ultima, però, risulta la più virtuosa per quanto riguarda la presenza di edifici in classe A (8%).
Le soluzioni ci sono. Nonostante il quadro sia preoccupante, ci sono segnali positivi. Negli ultimi anni, grazie anche agli incentivi statali, si è registrato un leggero miglioramento, con un aumento degli edifici in classe energetica più alta.
SAIE 2024: un’opportunità per il futuro. La fiera SAIE 2024, dedicata alle costruzioni, ha dedicato ampio spazio al tema dell’efficientamento energetico. Attraverso la “Piazza Efficientamento Energetico”, professionisti del settore e visitatori potranno confrontarsi sulle ultime novità e trovare soluzioni concrete per ridurre i consumi e migliorare il comfort abitativo.
Come ha sottolineato Michele Ottomanelli, Direttore tecnico di SAIE, «l’efficientamento energetico è una delle sfide fondamentali del settore e più in generale per il nostro futuro».
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