Da sinistra l'artista Alessandro Piano e Marco Faimali, Cnr-Ias, Bio Alter Ego dopo tre mesi di immersione nel porto di Genova
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Genova. Chi l’avrebbe mai detto che i giocattoli degli anni ’80 potessero diventare protagonisti di una missione scientifica? È proprio quello che sta accadendo grazie al progetto innovativo di Alessandro Piano, artista e broker genovese, in collaborazione con l’IAS-CNR, l’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Tutto è iniziato con l’immersione di “Big Ludo”, una riproduzione in resina di un famoso giocattolo, e di alcuni “Oscar”, piccole sculture a forma di statuette, in un luogo segreto del Mar Ligure. Questi oggetti, diventando vere e proprie opere d’arte subacquee, sono destinati a essere colonizzati da una miriade di organismi marini, trasformandosi in veri e propri testimoni silenziosi della biodiversità presente nei nostri mari.

Un’alleanza unica tra arte e scienza. Ma qual è l’obiettivo di questa singolare iniziativa? L’obiettivo è semplice ma affascinante: studiare il biofouling, ovvero il processo attraverso cui gli organismi marini colonizzano le superfici sommerse. L’IAS-CNR, attraverso l’analisi dei rivestimenti biologici che si formeranno sulle sculture, potrà studiare l’impatto dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici sulla vita marina. Allo stesso tempo, l’arte diventa uno strumento potente per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della tutela dell’ambiente marino.

Bio Alter Ego“, un’altra scultura di Piano, è stata immersa nelle acque del porto di Genova per un esperimento ancora più ambizioso: metà della scultura è stata protetta da un rivestimento speciale per osservare la differenza tra la parte colonizzata dagli organismi marini e quella che ne è rimasta esclusa.

Un messaggio per il futuro. L’auspicio degli ideatori del progetto è quello di esporre le sculture, una volta recuperate dai fondali, in un luogo pubblico, come l’Acquario di Genova, per sensibilizzare un pubblico sempre più vasto sulla bellezza e sulla fragilità dei nostri mari.

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