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Il 27 gennaio del 1945 il campo di concentramento di Aushwitz fu liberato, rivelando al mondo la più grande tragedia umana di tutti i tempi, la Shoah. Quel giorno, sessant’anni dopo, è diventato il “Giorno della Memoria”, la data simbolo delle vittime dello sterminio del popolo ebraico.

Fu nel 2005 che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, durante la 42ª riunione plenaria, designò proprio il 27 gennaio come ricorrenza mondiale del genocidio nazifascista, ricordando quando le truppe dell’Armata Rossa irruppero nel lager emblema dell’Olocausto e svelarono il dramma delle deportazioni, gli strumenti di tortura e tutto ciò che è stato possibile ricostruire attraverso il racconto straziante dei sopravvissuti alle persecuzioni razziali.

Santo Stefano Magra commemora questo giorno con le parole della sua sindaca, Paola Sisti, che interpreta il sentimento di tutto il Consiglio comunale: «Il Giorno della Memoria ci impone di ricordare quel crimine indicibile che è stato l’Olocausto e ci consente di allargare la nostra riflessione ad altri crimini contro l’umanità che ancora oggi si compiono. I perseguitati ci sono ancora, per ragioni razziali o politiche, religiose, culturali. Che questa data non sia solo di commemorazione, ma anche un giorno per aprire gli occhi sul presente e ci faccia mettere fine, ognuno per quello che può, ai tanti scempi a cui assistiamo spesso inermi. Che questa data sia l’occasione per riflettere sull’esistenza di una sola grande umanità.»

In Italia gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000, definiscono così finalità e celebrazioni del Giorno della Memoria:

«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.»

c.s.

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