Vado Ligure. Non è vero che le centrali a gas in Italia sono sufficienti. Per poter sviluppare le rinnovabili e chiudere con il carbone ne servono di più. La necessità di nuovi impianti non è una opinione. È stata definita dal piano su energia e clima del Governo e confermata dal piano di sviluppo di Terna, gestore della rete elettrica nazionale. In quel piano c’è scritto che le nuove centrali a gas servono proprio per poter sviluppare le rinnovabili e chiudere quelle a carbone.
È vero che le centrali a gas spesso sono ferme ma è sbagliato dire che per sostituire la produzione a carbone e supportare le rinnovabili basterebbe far funzionare di più quelle che già ci sono. Infatti il problema non è la produzione media di energia nel corso di una giornata o addirittura di un anno ma quella massima che può essere necessaria quando le rinnovabili non possono produrla.
Dobbiamo infatti pensare a un momento, un periodo anche di poche ore in una giornata, in cui non c’è il sole e non c’è il vento ma c’è bisogno di molta energia. Ecco, in quei momenti che sono molti nel corso di un anno, senza un numero adeguato di centrali a gas che entrano tempestivamente in funzione, il sistema si fermerebbe e imprese e cittadini rimarrebbero senza energia.
Una dimostrazione chiara della situazione l’abbiamo avuta pochi giorni fa, quando il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato che la centrale a carbone della Spezia non può essere spenta a inizio di quest’anno contrariamente a quanto pianificato proprio perché manca capacità termoelettrica disponibile in quest’area del Paese.
Il ministro Patuanelli aveva avvertito già in audizione al Senato lo scorso novembre che«non è pensabile che tutte le centrali al momento da chiudere siano riconvertite a fonte rinnovabile perché è necessario garantire la stabilità del sistema elettrico».
Terna prevede la costruzione di 12 GW di fonti rinnovabili ma chiarisce che «il sistema elettrico italiano ha bisogno di nuova capacità termoelettrica efficiente per sostituire quella di cui si prevede la dismissione (in primis quella alimentata a carbone). Per garantire questo livello di capacità termoelettrica installata al 2025 sarà necessario realizzare 5,4 GW di generazione addizionale alimentata a gas». Più rinnovabili significa più centrali a gas che stanno in marcia quando necessario. Gas e rinnovabili non sono in alternativa ma complementari. Per questo motivo grazie alle caratteristiche ambientali e di flessibilità gli impianti a gas naturale sono stati identificati dall’Agenzia Internazionale dell’Energia come quelli più idonei per supportare la transizione energetica.
Tirreno Power è il primo produttore di energia idroelettrica in Liguria e confermiamo tutta la nostra disponibilità a ulteriori sviluppi in questo settore. Ma per far crescere le rinnovabili servono centrali a gas a sostegno della rete pronte ad entrare in funzione, anche solo per poche ore, quando necessarie per la stabilità del sistema elettrico.
c.s.
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