Tirreno Power e Comune di Osiglia liberano 500 chilogrammi di trote d’allevamento nel lago per facilitare la pesca sportiva a pagamento e, come tutti gli anni, gli interessati chiedono di prendere a fucilate i cormorani, colpevoli di cibarsi di questi poveri animali.
Non ci sta la Protezione Animali savonese e ribadisce che il ripopolamento a fini di pesca sportiva, effettuato in torrenti e laghi, è u’attività ecologicamente insostenibile perché ha distrutto la biodiversità e la preziosa fauna ittica originaria.
Enpa ricorda che la presenza di cormorani, marangoni ed aironi nelle valli da pesca venete ed emiliane, viene evitata sistemando apposite reti che impediscono agli uccelli di avvicinarsi ai giovani pesci nelle vasche d’allevamento; sparargli, oltre che essere crudele, non risolve i problemi della concentrazione di animali selvatici, come cinghiali, caprioli e daini dimostrano; il numero di selvatici legati ad un territorio è infatti strettamente correlato al cibo ivi disponibile ed è ridicolo lamentarsi dei cormorani se gli si imbandisce la tavola.
La Protezione Animali spera che il Comune di Osiglia e Tirreno Power, invece di spendere soldi a ripopolare, investano di più e meglio nelle attività ricreative lacustri ecosostenibili come il canottaggio, il ciclocross, l’escursionismo, il nuoto e le immersioni o le semplici passeggiate lungo il lago ad osservare ambiente ed animali, senza canne da pesca e fucili; e l’economia locale (bar, ristoranti, negozi) ne gioverà forse di più.
c.s.
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