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Ricordate il giovanissimo leprotto ferito alle zampe posteriori dalla lama di una falciatrice in un prato di Cengio? Dopo un mese di amorevoli cure da parte delle volontarie della Protezione Animali (Silvia), guarito e divenuto autosufficiente, è stato liberato questa mattina in una zona idonea. Riesce difficile a sempre più persone capire come si possa sparare, durante la stagione venatoria, ad un esserino tanto gentile ed indifeso.

Enpa ripete l’invito a contadini ed appassionati di giardinaggio a controllare bene il prato da sfalciare prima di mettere in moto le macchine, perché vi si possono nascondere cuccioli di daino e capriolo e leprotti ma anche starne, fagiani, pavoncelle e rettili; particolarmente pericolosi sono infine i robot tagliaerba automatici, spesso silenziosi, attivati la notte nei giardini, per ricci ed altri animali, selvatici e domestici, con abitudini notturne.

c.s.

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