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Savona. L’ondata di maltempo che ha colpito la provincia ad inizio ottobre, non ha arrecato danni alle solo imprese della Piana di Albenga, ma le bufere di vento e l’acqua incessante, si sono abbattute con violenza anche nell’entroterra, danneggiando il patrimonio boschivo della provincia più boscosa d’Italia. Se la viabilità è stata prontamente ripristinata, si continua a lavorare incessantemente per pulire e rimettere in sicurezza l’intera macchia boschiva.

«Subito a fine emergenza la viabilità è stata prontamente ripristinata grazie all’intervento dei cantonieri affiancati da operatori forestali esperti, vista la gravità ed il rischio di lavorare con piante danneggiate. – afferma Niccolò Canepa, Presidente dell’Associazione Regionale Imprese Boschive (Arbores Domi) – Gli operatori forestali svolgono un ruolo fondamentale nel preservare, con il loro difficile e costante lavoro, il nostro patrimonio forestale, patrimonio che, è bene ricordare, in continuo aumento, considerato che ogni anno viene tagliato circa un terzo di quello che ricresce, e che in mancanza di una gestione razionale da parte di persone esperte, competenti e soprattutto che lo amano, diventerebbe, nel giro di pochi anni, pericoloso e non più fruibile. Per poter crescere e svilupparsi infatti i boschi, soprattutto quelli cedui delle nostre zone, hanno bisogno di essere gestiti attraverso tagli periodici che non danneggiano gli alberi, in quanto le piante per beneficiare della rinnovazione hanno bisogno di questo genere di intervento.»

«A seguito dei danni provati dall’ondata di maltempo, con gli alberi che si sono abbattuti sia sulle strade sia all’interno dei nostri boschi, il lavoro dei boscaioli è divenuto ancora più rischioso del solito, vista l’instabilità e la difficoltà di operare su piante rotte, danneggiate e sradicate. – Affermano il Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il Direttore Provinciale Antonio Ciotta Per questo è bene ricordare che è grazie al lavoro costante delle imprese forestali che gestiscono il territorio montano che i boschi possono essere fruibili per passeggiate, raccolta di prodotti del sottobosco ( funghi in primis) escursioni a piedi, in bici e a cavallo e per evitare tutti i problemi derivanti dall’abbandono e dal dissesto idrogeologico che ne consegue. La nostra regione ha un patrimonio boschivo di circa 375.000 ettari, uno tra i più importanti e grandi d’Italia, pari al 74% della superficie totale. Per noi il bosco è, e deve continuare ad essere considerato, una grandissima ricchezza, un patrimonio che va salvaguardato attraverso una corretta manutenzione».

c.s.

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