Una vera e propria invasione di daini e caprioli nei centri abitati dell’entroterra savonese spingono gli agricoltori a chiedere aiuto ai sindaci del territorio per studiare un piano di azione che consideri prioritaria la tutela delle attività agricole, l’incolumità degli abitanti, degli escursionisti e dei fungaioli.
Lunedì 23 luglio, alle 17.30, nella sede di Albenga (Regione Torre Pernice 15), i dirigenti di CIA Savona incontreranno i sindaci della provincia.
I danni alle colture causati dai selvatici che si spingono all’interno dei centri abitati sono in costante aumento, spesso vengono scarsamente riconosciuti e tardivamente rifusi. Nell’ultimo periodo, poi, anche le infrastrutture civili ed il traffico veicolare sono oggetto di crescenti problematiche e rischi. Ma non solo. Escursionisti, biker e fungaioli spesso hanno dovuto fare i conti con la presenza ravvicinata di questi animali, addirittura con i loro parassiti, altamente pericolosi per l’uomo.
«Questa situazione non è più tollerabile – dichiara il presidente della CIA Savona Mirco Mastroianni –. La pesantezza della situazione ormai travalica il comparto agricolo ed interessa in misura sempre più significativa la condizione di vita di molte realtà del nostro entroterra.
Siamo di fronte ad un fenomeno il cui controllo è venuto meno e l’attività venatoria ordinaria insieme alle attività di prevenzione, non sono sufficienti a mantenere entro limiti di tollerabilità, la presenza di queste specie.
A fronte di questa situazione, che da anni denunciamo, le risposte sono state ad oggi inadeguate e scarsamente incidenti. Le politiche di difesa attiva dei terreni mediante barriere elettriche o fisiche proposte dalla Regione e intraprese dagli agricoltori, sono spesso inefficaci soprattutto per caprioli e daini.
Alle problematiche sopra indicate si è recentemente aggiunta l’emergenza sanitaria con una preoccupante diffusione di parassiti nocivi per gli umani in ambiente rurale e boschivo, collegabili all’aumento della presenza di daini e caprioli anche nei borghi abitati. È arrivato il momento di porre la parola fine a questa incresciosa situazione per evitare che i cittadini si barrichino nelle loro case mentre i selvatici scorazzano nelle campagne, sulle strade o nei parchi per bambini».
c.s.
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