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Lanci dell’insetto predatore per combattere l’acaro eriofide.

Cia Savona protagonista nell’agricoltura 4.0 e nella sostenibilità dei trattamenti fitosanitari come l’uso di agro-farmaci. È stato sperimentato in due aziende agricole della Val Maremola il lancio inoculato dei cosiddetti “insetti utili” per contrastare i parassiti, con diretto riferimento all’acaro eriofide che colpisce il verde e le piante ornamentali.

I test si sono svolti in una prima giornata con l’utilizzo del drone, nel secondo caso con soffiatori: è stato lanciato, grazie alla collaborazione con la Bioplanet di Cesena – che alleva gli insetti utili – e con la cooperativa “Tre Valli” di Magliolo, l’acaro predatore del parassita, un altro acaro che colpisce l’acaro eriofide, bloccandone lo sviluppo e impedendo così la sua nefasta proliferazione sulle fronde ornamentali.

«Abbiamo effettuato dei primi lanci di prova per testare l’efficacia del trattamento – afferma Gianluigi Nario, tecnico agronomo di Cia Savona –. Sia con il drone, per terreni di maggiore estensione, quanto con soffiatori, è possibile inoculare l’acaro predatore: i risultati di laboratorio svolti dalla Bioplanet di Cesena hanno dato riscontri positivi, ora faremo appositi monitoraggi nelle due aziende agricole interessate dai test per capire gli effetti del trattamento».

«La sola lotta biologica avrà bisogno di tempo per avere risultati concreti, per questo è necessario continuare con tutti i metodi di prevenzione e di controllo diretto, tuttavia si apre la strada ad una strategia integrata a livello territoriale».

«Come Cia Savona i nostri uffici sono a disposizione per ogni informazione, chiarimento tecnico e segnalazione, ricordando che il programma di lancio dell’insetto antagonista è ancora in una fase sperimentale, sperando tuttavia che possa entrare presto a regime come formula di trattamento».

«A nome di Cia Savona ringrazio la dott.ssa Giovanna Mancini agronomo esperta in lotta integrata, la Bioplanet di Cesena, la cooperativa “Tre Valli” di Magliolo e le due aziende che hanno preso parte dalla sperimentazione, che si inserisce nell’ottica di una riduzione di agenti chimici sulle piante favorendo un uso naturale e sostenibile nella lotta ai parassiti» conclude Nario.

c.s.

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