Giovedì 20 giugno, alle ore 21.30, la nuova casa editrice savonese, Black Dog, presenta un evento costruito intorno ad uno dei suoi titoli di maggior successo: “The house of the Wolfings” di William Morris.
Nella serata inaugurale della Stagione Musicale Estiva del Teatro Defferrari e della Filarmonica “Amici dell’Arte” di Noli, i presenti potranno ascoltare alcune letture tratte dai capitoli del libro, vedere proiettate alcune delle immagini create da Elena Massola per questa edizione, ed ascoltare molta musica che Alessandro Delfino e Claudio Massola hanno preparato espressamente per commentare alcune parti del testo.
In programma autori Italiani e francesi del Rinascimento e del Barocco, brani Inglesi del periodo Elisabettiano, ma anche improvvisazioni al pianoforte e brani per Flauto barocco solo che accompagneranno le letture.
Letture a cura di Angela Cascio, sarà presente anche l’editore Marcello Figoni e l’illustratrice Elena Massola. Ingresso libero.
Il romanzo di William Morris “The house of the Wolfings”, per stessa ammissione di J. R. R. Tolkien, è stato fonte di ispirazione per “Il signore degli anelli”.
In una lettera del 1960, infatti, il padre degli hobbit sostiene: “Le paludi morte e gli ingressi al Morannon devono qualcosa al nord della Francia dopo la battaglia della Somme. Devono di più a William Morris e ai suoi Unni e Romani, come in The House of the Wolfings o The Roots of the Mountains.”
“The house of the Wolfings”, pubblicato per la prima volta nel 1899, è un romanzo in cui la vicenda storica è intercalata agli ingredienti tipici della mitologia norrena. William Morris, infatti, oltre ad essere stato un grande architetto, designer e socialista inglese, è stato anche un esperto della lingua islandese e della mitologia nordica. Questa sue conoscenze gli hanno permesso di creare le basi del fantasy, uno dei generi letterari di maggior successo.
Nel romanzo si narra lo scontro tra le popolazioni gotiche stanziate al di là del confine danubiano e gli invasori Romani. In questo scontro epico la nostra prospettiva è completamente ribaltata, infatti, invece di vedere lo scorrere della storia dalla parte latina, il lettore è portato ad immedesimarsi con i cosiddetti “barbari”. L’elemento magico e più strettamente fantastico attinge a piene mani dalla mitologia nordica, donando fascino e potenza alla vicenda storica.
Nella nostra traduzione abbiamo mantenuto il ritmo tipico del romanzo epico che alterna parti in prosa ad altre in poesia; laddove è stato possibile, si è cercato di mantenere anche la rima e l’assonanza.
c.s.
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