Garlenda. Ben 920 cinquecentisti in rappresentanza di 11 nazioni. Va in archivio il trentaseiesimo raduno delle Fiat 500 di Garlenda, promosso dal club che ha 21 mila soci in tutto il mondo. Ieri mattina hanno sfilato nell’anello dell’Ippodromo dei Fiori. Una coreografia coloratissima e anche curiosa per lo stile in cui le 500 si sono presentate. Per il raduno garlendese sono arrivati appassionati dal Belgio, Olanda, Francia, Germania, dallo Stato di Vaticano e dall’Irlanda che era la nazione ospite del raduno. Il villaggio di Villafranca di Garlenda, per tre giorni, è stato il cuore pulsante della manifestazione. Una grande cittadella dedicata alla vettura di casa Fiat dove è stato possibile acquistare anche pezzi di ricambio, alcuni ormai introvabili.
Tra gli appassionati della 500 s’intrecciano storie di amicizia e di amore. Come quella di Alberto Tornatore, referente regionale della Liguria, che tornando da un raduno in Sardegna ha conosciuto Cristina e l’ha sposata. O come Giuseppe Sotgiu del Club di Alghero che finita una riunione a Bologna ha rischiato di perdere l’aereo per tornare in Sardegna. Con la complicità di amici e soci è riuscito ad imbarcarsi sull’aereo a Bergamo per tornare in tempo in ufficio il lunedì mattina. «Questo è il nostro mondo, gente seria, ma anche goliardica», dicono Giuseppe Sotgiu e Domenico Romano, lo storico fondatore del Club. «E’ proprio la voglia di ritrovarsi, di stare insieme, di scambiarsi idee e consigli e fare progetti in grande – dice Sandro Scarpa, direttore del raduno – Da qui sono nate missioni impossibili tour in Africa, Australia, Giappone, Sud America sempre e rigorosamente al volante di una 500 che è diventata anche testimonial per l’Unicef. Ma ricordiamo anche i soci che non ci sono più e raccogliamo firme su un documento per strappare sorrisi a chi, per ragioni di salute, non è potuto essere dei nostri».
Grande come sempre la soddisfazione per l’esercito di 150 persone che compongono lo staff del raduno ogni qualvolta i cinquecentisti ringraziano per l’ospitalità. «Tutti seguono il «C.C.Q.», ovvero il chi fa, che cosa e quando – spiega Alessandro Vinotti del coordinamento Riviera delle Palme del club 500 – E quest’anno è stata davvero un’edizione impegnativa considerato l’alto numero di partecipanti».
c.s.
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