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28 sanzioni già comminate in meno di un mese

Villanova d’Albenga. Giro di vite ai furbetti del sacchetto e a coloro che abbandonano i rifiuti nelle zone periferiche di Villanova d’Albenga. La Polizia Municipale, guidata dal Comandante Vincenzo Pellitteri, è stata dotata di tre telecamere mobili e di una fototrappola. Gli apparecchi, collocati di volta in volta in punti critici del territorio dove abitualmente avvengono gli abbandoni, permettono di identificare coloro che hanno la cattiva abitudine di conferire in maniera impropria i propri rifiuti domestici lasciandoli nei cestini dei rifiuti o di gettare l’immondizia e oggetti ingombranti,nelle fasce lungo le strade dell’entroterra.

Si tratta di strumenti rispettosi della privacy dei cittadini che, posizionati e occultati in maniera adeguata dagli uomini della Polizia Locale, si stanno dimostrando particolarmente efficaci.

«In meno di un mese sono stati già identificate e sanzionate ben 28 persone di cui solo una piccola minoranza di Villanova d’Albenga – spiega il Sindaco Pietro Balestra Si tratta di strumentazioni che si stanno rivelando preziose nel registrare e punire questi fenomeni, ma ci auguriamo che in futuro siano soprattutto un deterrente. Essendo apparecchi mobili, possono essere installati di volta in volta in zone diverse, là dove i cittadini ci segnalano questi sgradevoli fenomeni. La fototrappola, ci permette di monitorare anche le zone di campagna: si mimetizza bene, si attiva con il movimento e non ha la necessità di essere collegata alla corrente elettrica.»

A Villanova d’Albenga la raccolta differenziata ha superato più dell’80 percento, con il sistema porta a porta: chi abbandona un sacchetto nel cestino dei rifiuti rischia una sanzione di 100 euro aumentabile a 200 euro se l’azione è reiterata. Il privato che abbandona un oggetto ingombrante rischia una sanzione di di 400 euro. Le ditte sono soggette a un procedimento penale e rischiano da 3 mesi a un anno di carcere e fra i 6 mesi e i 2 anni di reclusione se i rifiuti abbandonati sono classificati come pericolosi.

«A volte chi abbandona i rifiuti è talmente convinto di rimanere impunito da lasciare addirittura nel sacchetto buste e documenti con il proprio nome come ci è capitato di verificare recentemente. Ingenuità che, unita alle immagini della fototrappola, ci hanno permesso una velocissima identificazione. Altre volte è utile la lettura delle targhe delle auto» – dice il Comandante Pellitteri.

c.s.

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