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Solo 9 km per fare la differenza

Presso il Comune di Albenga si è tenuto oggi 04 febbraio, un incontro per la presentazione del progetto della variante di Pieve di Teco-Ormea con traforo Armo-Cantanara tenuto dal Presidente della Camera di Commercio Riviera di Liguria Dott. Luciano Pasquale.

Il traforo di valico “Armo-Cantarana” è un’opera di prioritario interesse per le economie liguri e piemontesi, di cui popolazione, imprenditori e operatori economici attendono da tempo la realizzazione e la piena funzionalità. – spiega Pasquale – Porterà un sostanziale miglioramento dei collegamenti tra il basso Piemonte, l’imperiese, il Savonese, tutto il Ponente ligure e la vicina Costa Azzurra, incrementando considerevolmente potenzialità e funzionalità di un corridoio strategico che collega l’Europa al Mediterraneo. Si tratta di un’opera frutto di un’attenta progettazione, che garantirà riduzione dei tempi di percorrenza, aumento della sicurezza e della capacitò dei flussi di traffico di persone e merci, riduzione dei consumi e tutela della naturalità del paesaggio e dell’ambiente idrico. Un sogno che potrebbe diventare realtà entro il 2025!”.

Afferma il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis: “Tra i vari progetti legati a viabilità e infrastrutture (Albenga-Carcare-Predosa, Raddoppio Ferroviario) questo è quello che più facilmente avremo la possibilità di vedere realizzato. Si tratta di un intervento importantissimo sia per il turismo che per il commercio con il basso Piemonte che porterà notevoli vantaggi per tutto il Ponente Ligure.

Se da un lato il raddoppio ferroviario è di fondamentale importanza, sappiamo bene che per la tipologia di turismo che abbiamo in Riviera e per il nostro commercio la viabilità su gomma è ancora prioritaria. Oggi, però, viviamo una situazione di estrema difficoltà, non solo in situazioni di emergenza come quelle che purtroppo si sono recentemente verificate sull’A 6 (crollo di un viadotto) e per il crollo del ponte Morandi, ma anche le difficoltà che purtroppo viviamo ogni weekend a partire dalla primavera e per tutta la stagione estiva.

Per quel che concerne poi la Albenga- Carcare-Predosa voglio sottolineare che si tratta di un’opera di ampio respiro, ma è molto costosa tanto da non essere neppure stata inserita nella gara di rinnovo della concessione autostradale.

Quello che oggi ci presenta il Dott. Pasquale, invece, è un progetto che potremmo concretamente vedere realizzato nel giro di pochi anni e che potrebbe dare una prima e fondamentale risposta alla nostra Regione ed in particolare al Ponente. L’impegno che vorrei che ci assumessimo oggi è quello di stilare un documento condiviso da sottoscrivere per portare le istanze del territorio sul tema viabilità e infrastrutture con forza nelle sedi opportune”.

Per quel che concerne la Variante di Pieve di Teco- Ormea.

La strada statale “n. 28 del Colle di Nava” nasce formalmente il 17 maggio 1928, con la legge 1094 del Regno d’Italia che istituiva l’Azienda Autonoma Statale della Strada, oggi Anas.

Traccia, con la provinciale 165 “Reale”, un’ideale linea retta che collega Torino e Imperia, ripercorrendo attraverso il Colle di Nava.

Le potenzialità, si è spiegato durante l’incontro, riguardano in particolare l’alleggerimento, ormai necessario, dell’infrastruttura autostradale nel nodo di Savona e nel primo tratto in direzione di Albenga e Imperia.

Costanti sollecitazioni da parte delle Province di Cuneo e Imperia, dei Comuni dei due versanti e delle categorie economiche presso il Governo per un adeguamento strutturale e fluidificante della parte più tortuosa del collegamento, hanno portato Anas alla redazione di un piano che prevede tre interventi:

• la variante Pontedassio-Imperia

• la SS1 Aurelia bis variante dell’abitato di Imperia

• la variante Pieve di Teco-Ormea, con traforo di Armo-Cantarana.

Negli anni ’90 e 2000 si è proceduto alla progettazione e alla realizzazione delle opere relative ai primi due interventi, oltre ad una variante dell’abitato di Pieve di Teco e al collegamento con Acquetico, punto di arrivo della variante di valico fino a Ormea(di particolare rilievo quest’ultimo tratto, per il quale si provvede alla progettazione preliminare e alle indagini geognostiche, che consentirebbe un significativo miglioramento in termini chilometrici e di percorribilità).

Quali i vantaggi della variante?

La razionalità e la validità della soluzione prospettata per il tratto Acquetico-Cantarana sono ben evidenziate dagli impietosi risultati del raffronto con l’attuale tracciato. Dei 13,800 km dell’attuale tracciato, ben 8,9 sono soggetti al limite di 50 km/h e 1,3 a quello di 30 km/h. Un dato che evidenzia il raffronto particolarmente rilevante fra i nuclei abitati attraversati: 11 a O!

Il superamento della tortuosità del percorso attuale e i 300 m. in meno di dislivello altimetrico da superare, contribuirebbero non solo a ridurre del 70% i tempi medi di percorrenza fra Ormea e Pieve di Teco, ma anche ad una significativa riduzione dei consumi e a un miglioramento della scorrevolezza del traffico medio e pesante.

La realizzazione dell’opera, inoltre, non mancherebbe di portare un sostanziale miglioramento in termini di sicurezza del tracciato, di riduzione dei tempi di percorrenza e di aumento della capacità di soddisfare maggiori flussi di traffico di persone e merci.

Un altro elemento a sostegno della realizzazione di quest’opera è la presenza del foro pilota.

Nel maggio del 1992, infatti, cadde l’ultimo diaframma del foro pilota del tunnel principale realizzato dall’Anas, ai fini di indagine geognostica, fra Armo e Cantarana.

Si tratta di 2.852 metri di galleria, del diametro di 2,50 m, che hanno consentito di verificare, positivamente, la composizione del terreno attraversato, e che in fase di realizzazione dell’opera dovrebbero essere allargati fino alle dimensioni finali previste per il tunnel (il più lungo fra gli 8 previsti dall’intero tracciato).

La realizzazione del foro pilota risulta particolarmente importante non solo per gli esiti di campionature ed esami eseguiti, ma anche perché consente una considerevole riduzione dei costi nella fase di realizzazione del traforo.

Ambiente

L’opera prevede anche una grande attenzione alla compatibilità ambientale. Saranno realizzate infatti:

  • Opere di sostegno realizzate con “terre rinforzate” o muri rivestiti in pietra locale.

  • Opere di salvaguardia idraulica e inalveazione realizzate con tecniche di ingegneria naturalistica e materiali naturali (pietra e legno).

  • Riutilizzo totale del materiale di scavo per rilevati e rimodellamenti del terreno.

  • Nessuna necessità di conferimento di materiale a discarica.

  • Non necessita nessuna nuova viabilità specifica per i mezzi d’opera.

  • Riutilizzo delle aree cantiere già utilizzate.

  • La viabilità di cantiere non attraversa centri abitati (atmosfera, rumore. vibrazioni…).

Costi, tempi e sostenibilità

A fronte di un costo previsto nel progetto preliminare di 352,8 milioni di euro, il progetto definitivo elaborato dall’Anas prospetta un totale lavori (con OdS e protocollo di legalità) di 304,2 milioni di euro, calcolati sulla base del prezziario ANAS 2019 Nuove Costruzioni e Manutenzione Straordinaria.

Si prevede una durata dei lavori di 1.020 giorni naturali e consecutivi (2 anni e 9 mesi circa). L’opera gode dell’approvazione del CIPE dal dicembre 2012 e dal 2014, nello schema di IGQ tra il MIT e la Regione Liguria, l’opera “SS 28 del Colle di Nava – Progetto traforo di valico Armo-Cantarana” è considerata strategica e viene inserita sia tra gli interventi della componente storica, sia tra quelli della componente propositiva, con un livello di priorità 1.

Le ricadute in termini economici e sociali sul territorio di riferimento e sul mondo economico delle due regioni sarebbero certamente positive e rilevanti.

C.St.

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