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Il vicesindaco Passino: «Fare rete è importante e il Comune rimane a disposizione per favorire tutti i progetti volti a sostenere la valorizzazione del suo territorio e della sua storia».

Albenga. Una nuova scoperta ad Albenga città d’arte, di storia e di cultura. Durante un sopralluogo all’Oratorio della frazione Salea dedicato ai Santi Giacomo e Filippo, condotto dalla Dott.ssa De Cupis – Dirigente della Soprintendenza ai beni culturali, accompagnata dalla Restauratrice Martina Avogadro, entrambe accolte e guidate nell’Oratorio da Andrea Cafueri, sono stati rilevati importanti elementi e componenti pittoriche rimaste nascoste per secoli da uno strato di intonaco e pittura.

Tali affreschi, che potrebbero essere restituiti alla comunità, in particolare ai membri della Confraternita di  Salea, che seguono l’opera di restauro, rappresentano una scoperta importante e dall’altissimo valore culturale.

Gli indizi che sulle pareti (due laterali ed una di controfacciata) siano presenti antichi affreschi  sono emersi nello scorso mese di agosto durante i lavori di descialbatura e restauro.

Da qui sono seguiti accertamenti e indagini che continueranno anche prossimamente, in particolare martedì 12 settembre interverrà dott. Alfonso Sista, funzionario della Soprintendenza che si unirà al gruppo di esperti già sul campo.

Il Dott. Sista effettuerà un censimento degli affreschi presenti in tutto il territorio della Diocesi e, a questo elenco, si aggiungerà sicuramente l’Oratorio di Salea. 

Questa notizia e l’indagine per il recupero degli affreschi coperti e nascosti per molti secoli diverrà un ulteriore elemento d’interesse per il progetto sulla pittura del XV secolo in Liguria Occidentale e nel basso Piemonte rappresentata dall’opera dei fratelli Biazaci.

Comincia dunque a realizzarsi il progetto sull’arte sacra del XV secolo nella Liguria di Ponente e del Basso Piemonte, fortemente voluto dalla Fondazione Oddi di Albenga per la quale si è adoperato e speso intensamente il Consigliere di Amministrazione Riccardo Badino. Questi si è fatto carico di intessere l’indispensabile rete di rapporti tra i soggetti che per vocazione e mandato istituzionale sono comunque chiamati a far conoscere, a proteggere e tutelare il “giacimento” artistico. Rilevante, inoltre, il contributo dell’Ufficio Beni Culturali della Curia e il Museo Diocesano che svolge un ruolo significativo attraverso il laboratorio culturale “Formae Lucis”.

Afferma il vicesindaco Alberto Passino: «Una riscoperta importante del nostro patrimonio artistico culturale e della pittura affrescata del XV secolo. Già da laureando in restauro, proprio nella tesi, avevo citato la presenza di questo ciclo affrescato nell’oratorio di Salea, sono felice oggi, da assessore alla cultura, che la Soprintendenza, l’intera comunità di Salea e altri Enti importanti come Fondazione Oddi e Diocesi abbiano avviato un percorso di recupero e fruizione del bene ciascuno per quanto di competenza. Fare rete è importante e il Comune rimane a disposizione per favorire tutti i progetti volti a sostenere la valorizzazione del suo territorio e della sua storia».

Perché i Biazaci?

La scelta è avvenuta in virtù della concentrazione nel raggio di pochi chilometri di significativi prodotti artistici attribuiti ai due fratelli di Busca.

Matteo e Tommaso, autori del grande affresco “giudizio universale” nella Chiesa di San Bernardino, nonché nel ciclo di Montegrazie e nel dianese, consentono una comparazione tra le opere favorita dalla vicinanza e dalla frequentazione reciproca che i frescanti presenti in zona potevano realizzare.

Per questa ragione la città di Albenga nel 1400 vedeva intrecciarsi l’attività di Giovanni Canavesio da Pinerolo con quella dei fratelli di Busca. 

Intanto nel territorio circostante operavano Pietro Guido da Ranzo, Carlo Braccesco, Antonio Dragone da Monteregale ed altri.

Di un intreccio artistico così rilevante è fondamentale dare informazione sia attraverso i sistemi tradizionali,  sia attraverso le tecnologie più avanzate, affinché i cittadini, residenti e turisti,  possano approfittare dei singoli appuntamenti settimanali previsti per ciascuna delle aree citate (nell’orario antimeridiano sarà agevolato l’accesso delle scuole territorialmente più vicine, senza che questo debba escludere le visite da parte anche di Istituzioni Scolastiche di sede più remota).

In questi giorni i soggetti promotori di questa iniziativa ed in modo particolare le parrocchie e l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, i Comuni, Istituzioni Scolastiche la cui partecipazione sarà fortemente sostenuta dall’Ufficio Scolastico Regionale, Fondazioni come la “G.M.Oddi” di Albenga, l’Associazione “Amici del Santuario” di Montegrazie e il  gruppo FAI Giovani ingauno, Confraternite, ecc,  si adoperano per organizzare lo svolgimento delle settimane dedicate a questi artisti.

c.s.

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