La val Neva, una delle quattro valli che formano il bacino del Centa, che ha conservato un paesaggio quasi intatto e infinite testimonianze della nostra storia, in passato aveva già rivelato tracce di frequentazione preistorica.
Sabato 10 marzo, alle ore 16,30, nella sede del palazzo Peloso Cepolla, si terrà il terzo incontro del ciclo Il Centa e le sue valli, con la conferenza del prof. Fabio Negrino.
Fabio Negrino insegna Preistoria e Protostoria all’Università di Genova; laureato in lettere classiche e specializzato in archeologia, ha conseguito il dottorato di ricerca in archeologia preistorica presso l’Università La Sapienza di Roma, seguito da una borsa presso l’Università di Pisa. Oltre a numerosi scavi archeologici in Italia e all’estero, è attualmente impegnato in due progetti: l’uno relativo allo studio del popolamento dell’Appennino ligure-emiliano durante la preistoria, l’altro, di cui parlerà, all’estinzione dei neandertaliani e all’origine e diffusione dell’uomo anatomicamente moderno.
La val Neva, una delle quattro valli che formano il bacino del Centa, che ha conservato un paesaggio quasi intatto e infinite testimonianze della nostra storia, in passato aveva già rivelato tracce di frequentazione preistorica. Oggi, le campagne di scavo condotte negli ultimi due anni nell’Arma Veirana a Erli stanno fornendo testimonianze di altissima importanza scientifica Il prof. Negrino parlerà dei risultati dei primi studi e dei sorprendenti aspetti culturali venuti alla luce negli scavi, condotti da un’équipe internazionale che allinea, con gli studiosi delle Università di Genova, Bologna e Ferrara, l’Università di Tubinga in Germania e le Università americane di Montreal, Washington, Denver. Si tratta di uno straordinario gruppo scientifico riunitosi allo scopo di esplorare il deposito della grotta secondo le più recenti metodologie, e che ha come obiettivo dichiarato l’indagare il passaggio cruciale tra la cultura del Paleolitico medio (uomo di Neandertal) e quella, giunta dalle regioni africane, dell’homo sapiens, l’uomo anatomicamente moderno, diretto antenato di noi tutti.
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