Il Vicesindaco Alberto Passino: “Un risultato che si colloca nel disegno condiviso e concordato con il tavolo tecnico di Genova presso la Sovrintendenza, per l’ammodernamento della nostra rete museale”.
Albenga avrà il suo nuovo Museo Navale Romano, che rimarrà sempre nelle antiche prestigiose sale di Palazzo Peloso Cepolla; ma sarà dotato delle più moderne attrezzature per rendere attuale e maggiormente interessante per i visitatori di ogni livello la conoscenza dei reperti della grande nave oneraria romana riportati in superficie nel primo scavo archeologico sottomarino effettuato nel Mediterraneo, quello della nave romana di Albenga, del 1950, e continuato negli anni seguenti.
Il progetto del restauro del palazzo, predisposto dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri nel 2017 d’intesa con il Comune di Albenga, ha trovato accoglimento da parte del Ministero dei Beni Culturali e su sollecitazione della Soprintendenza il Ministero stesso ha stanziato anche i fondi per dotare il Museo dei più moderni sistemi espositivi.
I lavori sono stati appaltati e sono di imminente inizio.
Il restauro del palazzo e l’ammodernamento del Museo ne determinano purtroppo per motivi di sicurezza la chiusura temporanea, che si prevede sia limitata a tempi ristretti.
Rimangono invece ancora aperte agli studiosi e agli studenti sia la sala di studio e la Biblioteca dell’Istituto, sia il complesso degli archivi cittadini; per questi ultimi è in fase di organizzazione un programma di visite da parte delle scuole, di ogni ordine e grado, cui verranno illustrati i tesori documentari custoditi presso l’Archivio Storico Ingauno.
La fase espositiva del materiale archeologico è quindi momentaneamente sospesa, mentre continua l’attività scientifica necessaria per l’impostazione del grande Museo, che Albenga merita.
Afferma il Vicesindaco Alberto Passino: “Un risultato che si colloca nel disegno condiviso e concordato con il tavolo tecnico di Genova presso la Sovrintendenza, per l’ammodernamento della nostra rete museale. Voglio qui ringraziare tutti i soggetti coinvolti e in particolare l’Istituto che ha profuso ogni sua energia per farsi, con il Ministero, artefice di questo risultato! L’inizio del cantiere sarà prova tangibile di questo lavoro, un po’ come lo è stato il nuovo Iat alla base del Torre Civica. E nel 2020 con la Fondazione Oddi partirà anche la progettazione per il riallestimento di magiche trasparenze, trasformandosi in un nuovo museo!”
Aggiunge il sindaco Riccardo Tomatis: “La realizzazione dei lavori comporterà la chiusura del museo navale, ma restituirà un immobile dall’alto valore artistico e culturale e un museo adeguato ai tempi moderni in grado di attirare turisti a livello nazionale ed internazionale.”
c.s.
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