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Un nuovo allestimento per valorizzare il museo navale romano.

Durante l’incontro “Il museo navale romano di Albenga: un progetto per il nuovo millennio” tenutosi presso Palazzo Peloso Cepolla è stato presentato il nuovo allestimento museale.

Il progetto, realizzato dallo studio LD+SR e in particolare dall’Arch. Luca Dolmetta in collaborazione con Simon Luca Trigona (SABAP) punta alla valorizzazione di questa importante realtà museale che porta la Città delle Torri, già città-simbolo dell’archeologia subacquea italiana, ad attestarsi sempre più quale punto di riferimento internazionale in questo settore.

Afferma il dottor Trigona della Sovrintendenza: “Albenga è sede del primo Museo Navale Romano creato negli anni ‘50 del secolo scorso dall’Istituto Internazionale Studi Liguri fondato e diretto da Nino Lamboglia. Questo nuovo allestimento ci porterà ad avere un museo aggiornato, con delle parti multimediali, facilmente accessibile, il tutto nel contesto di quello che è un palazzo molto importante e dall’alto valore storico/culturale”

A spiegare il progetto nei dettagli è stato l’Arch. Luca Dolmetta: “Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il museo navale e, per farlo, vogliamo innanzitutto renderlo visibile, “portarlo fuori” e fare in modo che visitatori e turisti possano notarlo esserne attratti ed entrarvi. Per questo partiremo dall’atrio e, proprio da lì, inizierà un percorso lineare che vuole, però, valorizzare gli oggetti che il museo contiene”.

Abbiamo pensato una prima sala che conterrà reperti provenienti da altri relitti, la seconda sala che parlerà dell’isola Gallinara, il vero e proprio avamposto di Albenga, ma il cuore del museo sarà la sala del relitto della nave romana. Il relitto sarà proiettato sul pavimento, le anfore torneranno virtualmente al loro posto e cioè nella nave. Importante sarà, infine, la parte multimediale che coinvolgerà i visitatori trasportandoli in un mondo che è stato oggetto di approfonditi studi.”

Durante l’incontro si è parlato anche della campagna di scavo posta in essere sul relitto. Fondamentale a tal proposito l’intervento di Marco Danielli che ne ha curato da vicino tutti gli aspetti.

Il relitto si trova a 40 metri di profondità, operare in tale contesto è particolarmente difficile, ma la grande professionalità degli esperti ha permesso di effettuare delle importanti scoperte.

Daniela Gandolfi (IISL) e Claudio Capelli (Dipteris UniGe) hanno parlato degli studi effettuati sia il materiale di carico che le dotazioni di bordo mentre Daniele Arobba (MAF/IISL) ha effettuato una attenta analisi archeologica parlando anche delle prospettiva di ricerca future.

Afferma il sindaco Riccardo Tomatis che era presente all’incontro:E’ stato presentato un importante progetto che rappresenta il percorso verso la valorizzazione dei nostri beni storico-culturali. Vorrei ringraziare l’Avvocato Costa e l’Istituto Studi Liguri, ma anche la Sovrintendenza e in particolare la dottoressa Marta Conventi e il dottor Simon Luca Trigona che hanno fatto molto per la nostra città e per la valorizzazione dei siti archeologici, sia quelli terreni che quelli subacquei.”.

c.s.

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