In Piazza Partigiani l’incontro con Stefano Francia di Celle per ripercorrere la carriere dal debutto in radio, dodicenne, al cinema, la tv, il teatro, le imitazioni, i doppiaggi… il Festival della Cultura alassino.
Alassio. Una serata interessante, partecipata e divertente. Ha avuto come protagonista Neri Marcorè, il volto nuovo del Festival della Cultura di Alassio, nonché direttore artistico, insieme al Comune di Alassio del Premio Letterario Alassio Centolibri “Un Autore per l’Europa”.
«Finalmente – le parole di Paola Cassarino, consigliera incaricata alla Cultura, durante la presentazione della serata – il Premio Letterario e il Festival quest’anno hanno compiuto una svolta importantissima sia tra i protagonisti sia nella formula: una svolta che lo scorso anno non siamo riusciti a compiere, per cause di forza maggiore, ma che sono davvero felice di annunciare con questa serata».
“Alassio è Cinema Amore mio” sabato scorso in Piazza Partigiani è stata una simpatica chiacchierata che ha ripercorso la caleidoscopica carriera di Marcorè dagli esordi in radio a soli 12 anni, al cinema, ad oggi, ad Alassio, al Festival.
«C’è un profondo legame tra Alassio e il Cinema – le parole di Marco Melgrati, Sindaco di Alassio – per molti anni abbiamo premiato grandi registi e già lo scorso anno, con il Festival della Cultura abbiamo avviato una proficua collaborazione con il Museo del Cinema di Torino e con il Torino Film Festival».
Sul palco infatti anche Enzo Ghigo, presidente del Museo del Cinema di Torino, che ha ricordato la mostra fotografica Photocall, attualmente allestita presso la Mole Antonelliana, che ripercorre oltre un secolo di cinema italiano attraverso i corpi e i volti delle attrici e degli attori che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.
A intervistare Neri Marcorè in un gradevole susseguirsi di ricordi e aneddoti, invece, proprio il direttore del Torino Film Festival Stefano Francia di Celle.
I provini e le imitazioni e quel primo incontro con Pupi Avati che, un po’ perplesso da questo ragazzo un po’ allampanato con poca convinzione gli fece il provino. «Mi piaceva quella parte, ci credevo e mi prese»
Un po’ in teatro, un po’ in tv, un po’ al cinema, le imitazioni, i doppiaggi la musica… «Nelle imitazioni non resto mai troppo legato a un personaggio: dipende dal momento, tanto dall’attualità politica – spiega – Mi è servito moltissimo il servizio militare. In quel periodo incontrai commilitoni da ogni regione e “rubai” loro cadenze e modi di dire tipici di ogni cultura»
A confermare una voce nel pubblico, commilitone di CAR che ricorda, tra le risate del pubblico e dello stesso Marcorè, come Neri amasse rubargli il microfono con cui i tenenti chiamavano le reclute alle adunate. Li imitava e faceva correre tutti nel piazzale ad orari assurdi.
Per il finale giusto ricordare tutti gli appuntamenti del Festival ed è ancora una volta Neri Marcorè che annunciando il Premio per l’Informazione Culturale assegnato ad Alberto Angela, atteso ad Alassio il 7 agosto p.v. si lancia nell’imitazione dell’illustre paleontologo divulgatore scientifico interrogando se stesso e il pubblico sui possibili “reconditi” utilizzi della…poltroncina sul palco.
Prima dei saluti c’è il tempo per qualche domanda pervenuta attraverso la Social Room gestita da Christian Floris e gli hashtag #alassioculturafest e #asr21
«Pacato, elegante, mai eccessivo – la conclusione di Cassarino – ha animato una serata volata via col sorriso sulle labbra».
c.s.
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