Andrà realizzata per stralci strutturali a partire dalla fine di settembre 2021. Melgrati: «Avvieremo il confronto con la regione per i finanziamenti successivi a completamento dell’opera».
Alassio. Un sopralluogo, lungo tutto il litorale, poi l’incontro in Comune, in Sala Consigliare dove i Tecnici della Regione Liguria, si sono confrontati con i Tecnici incaricati del ripascimento straordinario e della progettazione dell’opera di difesa a mare e con gli amministratori della Città. Presente anche il Consigliere Regionale Stefano Mai per riferire alla Giunta Regionale e perorare la causa della tutela del litorale alassino.
Ed è l’Ing. Paolo Gaggero, coordinatore del gruppo di studio composto dall’ing. Franco Ferrando, direttore dei lavori. dall’ing. Guido Ferri, dal geologo Prof. Enzo Pranzini dell’Università di Firenze e dal Prof. Giovanni Besio dell’Università di Genova, incaricato della progettazione, a presentare le possibili soluzioni emerse.
«Abbiamo individuato diverse soluzioni – ha spiegato Gaggero – alcune impraticabili per i costi, altre percorribili ma con criticità. In ultimo abbiamo verificato che stante l’attuale condizione del litorale della Città del Muretto, con i fondi attualmente preventivati, l’unica via percorribile sia un progetto generale di riequilibrio del litorale mediante un’opera di difesa soffolta a copertura di tutto il golfo. Opera che andrà eseguita a stralci funzionale, partendo dalla zona centrale, quella maggiormente danneggiata. A questo prevediamo di aggiungere l’allungamento del nuovo pennello alla fine di passeggiata Cadorna. Sarà anche in questo caso una barriera soffolta, priva di impatto estetico, ma in grado di fermare il flusso della sabbia da ponente a levante».
«Lo studio – aggiunge Gaggero – parte dalla consapevolezza dei fondi già individuati, sproporzionati rispetto alla lunghezza del litorale alassino e allo stato in cui versa. In altre situazioni lo stesso finanziamento è stato erogato per intervenire su spazi più ridotti e meno compromessi. Insomma, i fondi sono un po’ stretti, ma riteniamo che questo sia il migliore possibile rispetto alla situazione».
«La spiaggia è la protezione dell’abitato, l’unico mezzo con cui la città può proteggersi dal mare. Valuteremo quanto ci sarà presentato – la risposta di Carlo Cavallo, geologo della Regione Liguria – il lavoro fin qui svolto è davvero eccellente. Sono state riequilibrati gli spessori in superficie, ma anche nell’immediatezza del soffolto che tornerà con l’alta pressione. L’ideale sarebbe poter proseguire con un ulteriore ripascimento strutturale, in modo da ricostituire l’intera massa della sabbia andata persa negli anni. Purtroppo non abbiamo ancora certezze sui reali movimenti delle correnti».
L’occasione per spiegare anche come mai alla vicina Laigueglia, che insiste sulla stessa Baia è stato consentito realizzare moli perpendicolari al litorale, mentre per Alassio questa soluzione è stata osteggiata.
«Laigueglia, a ridosso di Capo Mele – hanno spiegato i tecnici regionali – viene protetta dai venti di ponente ed è esposta solo a quelli di levante. Occorreva fermare la sabbia che altrimenti si sarebbe fermata tutta solo da un parte della città. Alassio prende le correnti sia da levante sia da ponendo e conta dunque su un riequilibrio naturale della distribuzione delle sabbie».
«Un primo risultato è già stato raggiunto – il commento dell’ing. Paliotto dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale – durante gli ultimi eventi abbiamo registrato una maggior resilienza anche rispetto ai detriti che vengono puntualmente buttati sulle passeggiate, contro negozi e rimesse».
«Il percorso da seguire – la conclusione di Marco Melgrati, sindaco di Alassio – è ora quello di presentare ufficialmente alla Regione il progetto di un’opera complessiva, da realizzare per stralci funzionali che preveda anche gli eventuali interventi intermedi a difesa delle aree “scoperte” dalla difesa soffolta. Dovremo farlo in tempi ristretti per poter essere in grado di cantierizzare l’opera alla fine di settembre, prima dell’arrivo delle prime mareggiate. Ringrazio tutti i tecnici coinvolti e soprattutto il Consigliere Mai, con il quale avvieremo un confronto serrato presso la Presidenza della Regione per l’individuazione dei finanziamenti necessari alla realizzazione dell’intero progetto».
Nel frattempo prosegue l’opera di ripascimento strutturale con le verifiche non solo rispetto alla granulometria della sabbia, ma anche per quanto attiene l’ampiezza della cava stessa.
«Dovremmo infatti preferire la cava sottomarina – aggiungono dall’Amministrazione – per eventuali ripascimenti stagionali, rispetto alla scelta finora perseguita di attingere dal frontemare, che ha creato un ulteriore gradino agevolando l’ingresso dei marosi. Oggi questo gradino è stato colmato con l’enorme quantitativo di sabbia riversato sul litorale, sia emersa sia sommersa. Abbiamo ristabilito la prima difesa. Ora dobbiamo preservarla».
c.s.
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