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Vacanze più brevi e maggiore attenzione alle soluzioni di ospitalità non tradizionali, come gli appartamenti ammobiliati: questa la tendenza del turismo in Liguria nel 2019, già cominciata negli anni scorsi ma oggi sempre più chiara. Lo confermano i dati definitivi sul flusso turistico in Liguria del mese di luglio (che verranno pubblicati domani in giornata sul sito ufficiale della Regione), quelli provvisori di agosto e le stime sulle presenze negli AAUT, appartamenti ammobiliati a uso turistico, sui quali Regione Liguria sta facendo da tempo un lavoro di censimento e regolarizzazione capillare, unico in Italia.

«La tendenza degli ultimi anni dice chiaramente che chi arriva sta meno giorni in media – commenta l’assessore al turismo Gianni Berrino – e sta cambiando un po’ le sue abitudini, esplorando le offerte di ospitalità a largo raggio. Gli alberghi sono ancora la spina dorsale dell’accoglienza turistica e vantano una tradizione e una professionalità senza paragoni, che merita la riconoscenza di tutto il territorio. Rileviamo, a fianco di questa conferma, un’attenzione sempre maggiore dei turisti all’offerta di appartamenti. È un dato di fatto e noi siamo quasi pronti a monitorare i nuovi flussi. Non sono più trascurabili: stiamo parlando di 25.000 appartamenti che offrono 100.000 posti letto, a fronte di un’offerta alberghiera ed extra alberghiera di 150.000 posti. Quindi ogni 3 posti in alberghi, bed & breakfast, agriturismi e altre tipologie consolidate corrispondono 2 posti negli AAUT che il dipartimento del turismo regionale, con grande impegno e ottimi risultati, sta censendo e regolarizzando da tempo. Non possiamo più limitarci a rilevare presenze e arrivi negli alberghi, se i turisti si stanno spostando anche su altre opportunità di soggiorno. A luglio avevamo ben 20.813 posti letto in più negli appartamenti rispetto all’anno scorso, e continuano ad aumentare. Se il proprietario di un appartamento segnala la sua attività alla Regione significa, come minimo, che riceve prenotazioni. Ipotizzando il riempimento solo per metà mese dei posti nuovi abbiamo un incremento che incide non poco sul bilancio delle presenze, ed è una stima molto prudenziale». Fattore che compensa ampiamente la lieve flessione che si è registrata nei primi sette mesi del 2019 nelle presenze nelle strutture alberghiere ed extra alberghiere tradizionali: -3,20% di presenze e -1,60% di arrivi rispetto al 2018.

«Sarebbe già di per sé un buon dato, anche senza considerare l’apporto degli AAUT – spiega Berrino – poiché le previsioni per quest’anno non erano certo incoraggianti, dopo il crollo del ponte Morandi e con i danni da mareggiata ancora in corso di sistemazione. C’è stata inoltre la ripresa di mercati la cui crisi, fino all’anno scorso, aveva favorito l’Italia come alternativa: Mar Rosso, Francia. Avrei firmato a gennaio per un risultato come questo. E invece, nonostante questi problemi e il maggio peggiore a mia memoria con quattro fine settimana consecutivi di maltempo, abbiamo un calo contenuto nelle strutture alberghiere ed extra alberghiere e un incremento costante negli appartamenti».

Dopo un ottimo giugno, a luglio le presenze sono state -4,87% rispetto al 2018, con un fine settimana in meno (furono 5 i fine settimana nel luglio 2018, sono stati solo 4 nel 2019). Ancora più contenuto il calo negli arrivi, -2,68%. Quindi i turisti continuano ad arrivare, ma si fermano un po’ di meno. Guardando però all’andamento delle presenze negli ultimi quattro anni, si registra una crescita notevole dal 2015 (sono state 8.133.091 da gennaio a luglio 2015 mentre quest’anno, nello stesso periodo, 8.502.284) e un ridimensionamento fisiologico del picco raggiunto nel 2017 (8.920.652 presenze da gennaio a luglio), quando la situazione internazionale ha favorito la scelta dell’Italia come destinazione meno rischiosa.

La crescita sicura, ma non ancora quantificabile nel dettaglio, degli AAUT fa concludere che le presenze turistiche lungo l’anno e in particolare in estate sono complessivamente aumentate. Lo confermano i dati ancora provvisori di agosto e, indirettamente, i big data relativi alla rilevazione del traffico fatta dagli operatori telefonici, che stimano un aumento di circa 46.000 sim collegate alla rete in Liguria tra luglio 2018 e luglio 2019.

Guardando più nel dettaglio i dati dei primi sette mesi delle presenze nelle strutture alberghiere ed extra alberghiere tradizionali, l’anomalia di maggio con quattro fine settimana continuativi di maltempo risulta la causa praticamente esclusiva di una flessione tutto sommato modesta. Nel 2019 il mese di maggio ha fatto registrare un calo rispetto allo stesso mese del 2018 di più di 200.000 presenze che evidentemente contribuiscono in modo significativo (circa il 70%) al calo, peraltro contenuto, dei primi 7 mesi del 2019. Con un maggio un po’ più soleggiato, in linea con quello degli anni passati, la flessione dei primi 7 mesi sarebbe riconducibile a una normale fluttuazione.

La scommessa per i prossimi anni è tracciare sempre meglio le nuove forme di ospitalità, farle emergere e offrire così maggiori garanzie ai turisti che prenotano. Il percorso è tracciato e ad agosto, con l’introduzione dell’obbligatorietà dei codici CITRA negli annunci pubblicitari e in particolare sulle piattaforme informatiche on-line, si è fatto un altro passo avanti.

«Con il censimento degli appartamenti – spiega ancora Berrino – ci siamo messi in condizione di gestire un fenomeno che altrimenti sarebbe incontrollato. La legge è del 2014, ma il boom degli appartamenti c’è stato dal 2016 in poi. Ora stiamo lavorando con i comuni per calcolare i dati delle presenze negli AAUT attraverso imposta di soggiorno: non saranno dati completi perché in molti comuni la tassa viene pagata solo fino a un massimo di un certo numero di giorni, ma avremo numeri reali su cui ragionare. Siamo orgogliosi di questo lavoro, che non ha paragoni in tutte le altre regioni italiane. Siamo davanti a tutti sia nella puntualità della trasmissione dei dati all’Istat (arriviamo al 99% nella rispondenza dei dati da parte delle strutture ricettive), sia nel censimento delle strutture».

c.s.

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