L’enogastronomia attira più turisti dei musei
Leggera flessione del 2% dovuta alle difficoltà di viabilità e alle devastanti mareggiate dell’autunno scorso ma, ciononostante, la Liguria si conferma una delle mete turistiche preferite da italiani e stranieri con 15MLN di presenze totali nei primi undici mesi del 2018.
Lo rende noto Coldiretti Liguria, su rielaborazione dati Unioncamere Liguria, dai quali emerge che 5MLN sono i turisti che hanno scelto per il proprio soggiorno strutture extralberghiere, tra le quali si contano gli agriturismi, cresciuti del 6% nel 2017 arrivando ad un totale di 600 strutture. E mentre il turismo balneare è la storica vocazione della costa ligure, continua il buon andamento registrato nel 2017 per il nuovo turismo enogastronomico, usato come criterio di scelta per 1 turista su 4: la buona cucina e l’enogastronomia locale scoperta nei piccoli borghi si piazza al secondo posto (26%) dopo le escursioni, mentre distanzia le visite a musei, monumenti e siti d’interesse scelti dal solo 12,8% dei turisti.
“Nonostante gli eventi della seconda parte dell’anno – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – abbiano messo a dura prova i liguri, il turismo si conferma una risorsa fondamentale dell’economia locale e, mentre la stagione estiva conta il massimo di presenze sulla costa, sta prendendo sempre più piede, anche nella nostra regione, il turismo enogastronomico attraverso la scoperta dei piccoli borghi dove, con sagre, eventi e degustazioni di prodotti locali si ha la possibilità di scoprire la tradizione contadina ligure. In questi luoghi si trovano gli agriturismi di Campagna Amica Liguria, agriturismi che hanno fatto dell’ospitalità e della distintività i propri cavalli di battaglia. La vacanza presso queste strutture si trasforma in un’esperienza che fa toccare con mano il territorio grazie ad attività, come le visite in azienda alla scoperta delle coltivazioni e lavorazioni presenti, e veri e propri laboratori didattici: vedere un frantoio, passeggiare in una vigna, mungere una mucca sono attività sempre più richieste dai nostri visitatori.
I turisti – concludono Boeri e Rivarossa – che scelgono questo tipo di vacanza decidono spesso di portare con se un souvenir alimentare che rispecchi la tradizione locale. Molte delle nostre aziende, per soddisfare questo genere di richiesta, non solo mettono in vendita prodotti della propria azienda, ma in un’ottica più ampia di valorizzazione dell’intero territorio, entrano in sinergia con le aziende limitrofe per formare una sorta di “pacchetto” di eccellenze unendo vino, olio, miele, conserve e tutto quello che offre la nostra Regione.”
c.s.
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