Genova. «Vergognosa la disinformazione faziosa da parte di Enpa Savona». Così Stefano Mai, assessore regionale all’Agricoltura, risponde alle accuse di Enpa Savona sul presunto mancato servizio di recupero della fauna selvatica da parte di Regione Liguria.
«Ho già detto più volte all’Enpa di Savona di organizzarsi, di trovare una struttura per un Cras (Centro recupero animali selvatici in difficoltà), e che avrei cofinanziato l’operazione. Lo abbiamo fatto con l’Enpa di Genova a Campomorone, creando il primo centro Ligure, e lo stiamo progettando sulla provincia della Spezia. Mi pare che l’Enpa di Savona, e mi riferisco a chi fa i comunicati stampa, non di certo a tutti volontari, sia più interessata alle polemiche strumentali che al recupero vero e proprio della fauna selvatica».
«Emblematico il caso in cui sono stato accusato di essere responsabile per la morte di un bracconiere che è rimasto folgorato mentre pescava con la corrente elettrica in un fiume savonese, perché a detta di Enpa Savona avrei ridotto i controlli. Oppure ancora per il piano di abbattimento dei cormorani. Uccelli che divorano annualmente 160 tonnellate di pesce nelle acque interne e stanno distruggendo la biodiversità degli ecosistemi acquatici dei nostri fiumi».
«Come assessore ho introdotto nel 2015 una norma in materia di recupero della fauna selvatica che prevede proprio la collaborazione delle associazioni che ottengono importanti contributi da Regione Liguria. Inoltre abbiamo redatto le linee guida precise che disciplinano questo settore».
«Ogni anno Regione Liguria stanzia fondi per le associazioni che si occupano del soccorso della fauna selvatica. Dal 2016 al 2019, parliamo in totale di circa 242 mila euro, di cui ben 123.851 sono andati alla sola Enpa Savona. Quindi Regione è presente e lavora concretamente».
c.s.
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