Genova. Oltre 450 idee di impresa valutate, 230 business plan validati, più di 10.000 ore di consulenza specialistica e tutoring individuale. Questi sono i principali numeri del Progetto Start&Growth attivato dall’assessorato alla formazione della #RegioneLiguria con risorse del Fondo Sociale Europeo, che l’assessore Ilaria Cavo ha illustrato la sera del 28 ottobre durante il network meeting con le 121 startup nate grazie al progetto.
«Sono particolarmente soddisfatta dei numeri presentati», ha sottolineato Ilaria Cavo, «in quanto rappresentano un risultato di tutto rispetto. Grazie al Progetto Start&Growth, gestito dalla FILSE in collaborazione con il sistema camerale e delle associazioni di categoria, abbiamo dato vita a un vero e proprio sistema di tutoraggio individuale a supporto degli aspiranti imprenditori. Incontrare oggi queste realtà, dialogare con i promotori di queste idee e trovarli entusiasti per quanto realizzato ha confermato ancora di più la validità dell’iniziativa».
«A presentare le domande sono stati sia team di aspiranti imprenditori sia singoli. Si tratta non solo di disoccupati, inoccupati o studenti in cerca della prima occupazione, ma anche di lavoratori dipendenti, part time, precari che decidono di puntare sulle proprie idee innovative per avviare un’attività imprenditoriale, spaziando dalle app per il turismo dei piccoli, al monitoraggio ambientale alle piattaforme informatiche per la riabilitazione a casa dei pazienti, sino al recupero dell’artigianalità ligure. Oggi festeggiamo con 57 imprese nate nel settore servizi, 23 nell’artigianato, 22 in ambito turistico e 19 per attività commerciali», ha concluso Cavo.
«La creazione di nuove attività imprenditoriali, da sempre nel DNA dei Liguri, è un fenomeno che vogliamo incentivare, sostenere e ben indirizzare su binari di sempre maggiore professionalità», ha dichiarato l’assessore regionale allo sviluppo economico, Andrea Benveduti. «Il nostro obiettivo è quello di massimizzare non solo la nascita di imprese ma anche la loro crescita, riducendo per quanto possibile la mortalità dei due primi anni iniziali che sono periodo di elevata criticità. Anche in quest’ottica la necessità di una rinnovata analisi e progettazione delle strategie pubblico/privato di incentivazione e incubazione che tenga in giusta considerazione le differenziazioni aziendali tra gli estremi dell’alta tecnologia “capital & skills intensive” e dell’autoimprenditorialità “sociale”.»
«Le statistiche ci dicono che circa l’80% delle start-up è a rischio fallimento entro i due anni di vita: per questo – ha concluso l’Assessore Cavo – abbiamo scelto di sostenere non solo le nuove attività ma anche quelle che, senza un adeguato supporto a livello formativo, rischierebbero di chiudere prevedendo così di proseguire il tutoraggio anche post avvio e la possibilità di insediarsi presso gli incubatori della Regione Liguria o presso l’incubatore certificato di Chiavari – Wylab.»
c.s.
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