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Primavera disastrosa con un black out che ha generato una emorragia di turisti. Da fine febbraio sono state circa 2,75 milioni le presenze turistiche (1,06 milioni gli arrivi), perse in Liguria per il lockdown causato dell’emergenza coronavirus.

La Coldiretti ha analizzato i dati dell’Osservatorio Turistico Regionale. Alberghi, B&B campeggi, residence chiusi nei tre ponti di Pasqua, 25 aprile e 1 maggio hanno provocato un perdita enorme di capitali per tutta la filiera turistica, ma anche per l’indotto. «L’impatto economico per i mancati arrivi e per le presenze di turisti stranieri e italiani – sottolineano preoccupati il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato Confederale Bruno Rivarossa è stato drammatico».

Come si può ripartire? «Per la Coldiretti l’unica strada da percorrere è quella di incentivare la vacanza made in Liguria – dice Boeri – La Liguria può offrire una variegata gamma di soluzioni in grado di accontentare tutti i generi di turismo, da quello balneare a quello naturalistico, da quello enogastronomico a quello sempre più esperienziale».

In questo contesto l’agriturismo svolge un ruolo centrale per le vacanze nella fase 2, perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità, alla scoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne del territorio, anche attraverso attività ricreative all’aperto nel rispetto delle distanze sociali, aiutando ad evitare il rischio di affollamenti al mare. «Non dimentichiamo che i 600 agriturismi liguri sono strutture che, puntando sulla multifunzionalità aziendale, sono sempre riuscite a dare una risposta alle nuove esigenze dei viaggiatori che raggiungono la nostra regione offrendo esperienze a tutto tondo, dalle attività naturalistiche a quelle più sportive, ai laboratori per grandi e piccoli dove si imparano le ricette della tradizione e i segreti della campagna, in un’ottica di scoperta del territorio e valorizzazione a 360° del made in Liguria», precisa Boeri.

Ora cercano di uscire dal guado anche gli albergatori. «I clienti sono fondamentali in questa fase di ripartenza. Sono gli unici che daranno vero ossigeno alla nostra economia – afferma Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione provinciale albergatori di Savona –. Punteremo soprattutto sui mesi di luglio e agosto, il periodo tradizionale delle vacanze al mare. Sono state fatte tantissime promesse, senza seguito». L’obiettivo è far vivere una vera vacanza al turista che deciderà di soggiornare in Liguria come spiega Americo Pilati, presidente di Federalberghi: «Quest’estate saranno in pole position i borghi, anche nell’entroterra, che costellano la Riviera di Ponente. Dobbiamo puntare su una modalità di esplorazione che segue i principi del turismo lento. Anche quella sarà un’esperienza da far vivere al turista desideroso di scoprire il territorio».

c.s.

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