Genova ingrana la marcia dell’innovazione. Lo certificano i numeri: negli ultimi 5 anni, le startup innovative iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Genova sono più che quadruplicate, passando dalle 36 del 2014 alle 165 del 2019, con un aumento del 358%. E la crescita del capoluogo traina la Liguria, che a sua volta passa da 46 a 196 iscritte con una crescita del 326%. Genova e la Liguria hanno una marcia in più rispetto al Nordovest, che cresce sì ma del 299%, e dell’Italia, che cresce del 262 %.
“Si tratta di numeri particolarmente lusinghieri – commenta il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – che testimoniano come la Liguria sia la locomotiva del Nord Ovest nel settore della tecnologia, una terra fertile per le start up e le imprese ad altissima specializzazione, anche grazie al lavoro svolto per creare agli Erzelli un polo tecnologico all’avanguardia, con la presenza di Liguria Digitale e del Center for human technologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Oggi la Liguria è la seconda regione italiana per valore aggiunto dell’high tech sul totale della manifattura, la terza regione per specializzazione nei settori di alta tecnologia e per numero di laureati in Italia. I dati della Camera di commercio confermano che la scelta di lungo periodo che abbiamo preso per il rilancio della Liguria, basata su turismo, logistica e high-tech, rappresenta una strada percorribile, che sta dando frutti concreti che si riflettono sulla vita e sull’economia della regione. Non si tratta di aridi numeri ma di lavoro, opportunità e crescita concreta per chi vive o ha deciso di aprire una attività qui”.
“La sensazione – commenta il presidente della Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio – è che le politiche messe in atto sul territorio negli ultimi anni abbiano generato un circolo virtuoso a Genova e in Liguria, anche grazie al terreno fertile esistente grazie alla presenza di settori di punta della nostra Università, dell’Istituto Italiano di Tecnologia e del Cnr”.
Sono diversi i requisiti per qualificare una start up come innovativa: sede principale in Italia o in uno Stato UE con sede produttiva o filiale in Italia, costituita da non più di 60 mesi, ultimo bilancio non superiore a 5 milioni di euro, non distribuire utili, non nascere da fusione/scissione o cessione di ramo di azienda. Inoltre le start up devono avere almeno una di queste caratteristiche: spese in ricerca e sviluppo maggiori o uguali al 15 % del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione, almeno i due terzi dei dipendenti o collaboratori con laurea magistrale oppure un terzo di dottorati, dottorandi o laureati con almeno tre anni di attività di ricerca certificata o almeno un brevetto o privativa industriale.
c.s.
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