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Marco Scajola: «Grave che il Governo non abbia ancora individuato un interlocutore sul tema»

Genova. Si è tenuto oggi a Roma presso la sede distaccata della Regione Liguria un tavolo tecnico interregionale sul demanio marittimo, coordinato dall’assessore Marco Scajola. Significativa la partecipazione di molte Regioni per fare il punto sulle questioni più strettamente legate alle concessioni demaniali marittime.

Il documento finale contiene alcuni indirizzi interpretativi delle norme in materia di demanio marittimo riferite alla legge di bilancio 2019, per alleggerire il peso burocratico di imprenditori e Comuni e per rafforzare il discorso di estensione delle stesse concessioni di 15 anni.

Tale documento verrà approvato nella Conferenza delle Regioni del prossimo 28 novembre, per poi essere consegnato al Governo.

«Sono molto soddisfatto della partecipazione di tante Regioni, e soprattutto del fatto che ci sia una condivisione dei problemi e una collaborazione nell’affrontarli e superarli», ha commentato Scajola. «Come primo punto abbiamo condiviso l’urgenza di chiedere al Governo di indicare nel più breve tempo possibile un interlocutore che tratti il delicatissimo tema del demanio marittimo. Infatti mentre i precedenti Governi avevano individuato una figura – un Ministro oppure un sottosegretario – che seguisse e coordinasse il tema, ad oggi l’attuale esecutivo non ha individuato nessuno, segnando una grave fase di stallo con i diversi ministeri che pare si rimpallino la questione senza affrontarla come deve essere fatto. Ci auguriamo di avere una riposta positiva nel più breve tempo possibile».

«Abbiamo inoltre condiviso alcuni indirizzi che danno maggiori certezze e garanzie di applicazione della norma dell’estensione dei 15 anni per le imprese balneari e per tutto quel mondo imprenditoriale che opera sul terreno demaniale, e che ha bisogno di prospettive certe per poter continuare a investire nella propria attività imprenditoriale. Ovviamente come Liguria siamo sempre dell’idea che il Governo debba concretamente lavorare per l’uscita completa dell’Italia dalla Direttiva Bolkestein e che vi sia una norma nazionale che definitivamente garantisca imprese, famiglie e lavoratori»

c.s.

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