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Vola il fatturato degli alimentari e delle bevande grazie anche alla spinta data dal periodo natalizio. I prodotti alimentari tipici, vini e spumanti, vengono scelti da mettere sotto l’albero per amici e parenti, da quasi un italiano su tre (30%). Tra pesto di basilico genovese, vino, acciughe sotto e molto altro ancora, non mancano le grandi eccellenze liguri, acquistate come presenti o per imbandire le tavole di pranzi e cenoni.

Dall’analisi di Coldiretti, sulla base dei dati Istat sul fatturato industriale, emerge che, in un clima di preoccupazione generale, l’agroalimentare mostra un importante segnale positivo, spinto dalla domanda estera con un buon andamento delle esportazioni dei prodotti tipici locali nonostante i dazi, embargo e preoccupazioni per la Brexit, ma anche a livello nazionale. L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è, infatti, la voce più pesante del budget che le famiglie, anche liguri, destinano alle feste di fine anno, dal Natale al Capodanno.

È un periodo molto proficuo per il settore agroalimentare. La spesa degli italiani per i cibi delle feste è superiore del 7% ai 131 euro a famiglia previsti in media nel budget europeo. Una tendenza che conferma la maggiore attenzione nel nostro Paese alla convivialità a tavola e che spinge il settore a fornire maggiori prodotti di qualità. E proprio in questo contesto la spesa agroalimentare è uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale.

Coldiretti sottolinea che i risultati positivi che si riscontrano sul piano industriale devono trasferirsi ora anche alle imprese agricole ed ittiche dei territori, con una adeguata remunerazione dei prodotti.

c.s.

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