Sanremo. Nell’ambito dei Martedì Letterari, inserito nel ciclo “la Cultura della legalità” oggi alle ore 16.30 nel Teatro dell’Opera il dott. Edmondo Bruti Liberati presenta il suo saggio: ”Magistratura e società nell’Italia repubblicana.” (La Terza). Partecipa la dott.sa Grazia Pradella, Procuratore Aggiunto di Imperia. L’incontro è inserito nel piano di Formazione dei Docenti e dei Giornalisti.
«La magistratura costituisce un ordine autonomo ed indipendente da ogni altro potere»: così recita la Costituzione.
E nei fatti? Edmondo Bruti Liberati, già procuratore della Repubblica di Milano ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, traccia un quadro ampio e non privo di ombre del difficile percorso di attuazione dei valori democratici nella magistratura e nella società. Dalla caduta del fascismo all’entrata in funzione della Corte Costituzionale e del Consiglio superiore della magistratura; dai difficili anni del terrorismo alla stagione di Mani pulite, per arrivare ai più recenti tentativi di riforma del sistema della giustizia. (Doppio zero) Magistratura e società nell’Italia repubblicana (Laterza, 2019) è un tema nevralgico, sempre ed ovunque. In particolare lo è in Italia per la storia della magistratura, per i suoi collegamenti complessi e obliqui con la società e con la politica.
Ed è stato, anche tutt’ora, incandescente per il volano, esistente e spesso ignorato per ipocrisia, tra agire giudiziario e assetto politico, tra costruzione e applicazione delle leggi, tra visibilità dei protagonisti e la loro circolazione, presente e futura, nella vita collettiva. L’autore del saggio è persona di esperienza e prestigio, con esperienza presso la Procura delle Repubblica di Milano anche come procuratore capo, presso il Consiglio superiore della magistratura (1981-1986), presso l’Associazione nazionale magistrati come presidente (2002-2005), presso Magistratura democratica come presidente (nel 2007). Non nuovo a ricostruzioni meditate sulle vicende italiane della magistratura, in questo lavoro Bruti Liberati è riuscito a connettere storia e cronaca, in un lungo viaggio, senza panegirici, rimpianti, esaltazioni e lamentele. Il percorso che emerge dalle pagine non si esaurisce però nella storia della magistratura nel suo legame con la società.
Esso consente di cogliere una storia più complessa: quella che in Italia coinvolge, ed ha coinvolto, la magistratura ed i sistemi politici. Bruti Liberati si sofferma, nella sua analisi storica, sul rapporto tra collocazione strutturale della magistratura e sua efficienza. La sfida dell’efficienza è stata persa, commenta amaro Bruti Liberati (p. 117), osservando quanto hanno davanti agli occhi tutti i cittadini. Si affacciano alcune domande: non è possibile far fronte a una domanda di giustizia per arginare la stessa domanda, dominata da eccessi di litigiosità, riflettendo su come funziona l’azione penale, teoricamente obbligatoria? Uno dei tanti temi e domande a cui l’autore tenta di dare una risposta tra le pieghe di ciò che è avvenuto nella età repubblicana. Edmondo Bruti Liberati. Nato a Ripatransone (Ascoli Piceno), laureato in Giurisprudenza presso la Università Statale di Milano è stato assistente alla cattedra di Diritto penale.
Fino al 2012 ha tenuto, come professore a contratto, un corso di Ordinamento giudiziario presso la Università degli Studi di Milano-Bicocca. In magistratura dal gennaio 1970, ha svolto a Milano diverse funzioni: giudice in una sezione penale del Tribunale, quindi, nel 1976 dopo la legge di riforma dell’ordinamento penitenziario, magistrato di sorveglianza. Nel 1981 è stato eletto componente del Consiglio Superiore della Magistratura; Dal 1986 sostituto Procuratore della Repubblica a Milano e dal 1992 sostituto Procuratore Generale della Repubblica; Nel 2005 è stato nominato Procuratore aggiunto della Repubblica di Milano; Dal 2010 è Procuratore della Repubblica di Milano.Dal novembre 2015 è in pensione. Dal 2011 il Procuratore pubblica il “Bilancio di Responsabilità Sociale” (BRS) della Procura di Milano: un bilancio annuale dell’attività, costi, problemi, risultati della Procura completata dalla indicazione delle strategie di miglioramento.
È stato un esponente di Magistratura Democratica e Presidente dell’associazione nel 2006. Vicepresidente e segretario generale della Associazione Nazionale Magistrati Dal 2002 al 2005 presidente della Associazione Nazionale Magistrati (ANM), nel periodo di forti tensioni rispetto della riforma Castelli; riforma dell’ordinamento giudiziario propugnata dal Ministro della Giustizia Roberto Castelli. L’azione svolta in questo periodo è documentata nella relazione introduttiva al XXVII Congresso Nazionale della ANM dal titolo Giustizia più efficiente e indipendenza dei magistrati a garanzia dei cittadini Venezia 5-8 febbraio 2004 Attività internazionali Nel 1996 è stato uno dei sette magistrati europei firmatari dell’“Appello di Ginevra” per “Uno spazio giudiziario Europeo”. Dal 1997 al 2007 Segretario generale della Societé Internationale de défense sociale pour une politique criminelle umaniste, Parigi- Milano. Dal 1999 Componente del Comitato di Sorveglianza su OLAF – Ufficio europeo Antifrodi Bruxelles – Unione Europea e quindi nel 2005 Presidente.
c.s.
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