Soldi e pubblicità non possono essere messi prima di salute pubblica. Istanza è atto necessario ai fini di un ricorso al TAR per bloccare festival.
Il Codacons ha presentato una formale istanza al Prefetto di Imperia, alla Asl 1 Imperiese e al Comune di Sanremo, chiedendo di valutare la sospensione del Festival di Sanremo se non potranno essere garantite con assoluta certezza la sicurezza e la salute di cittadini e lavoratori. Ne dà notizia l’associazione dei consumatori, che rende pubblico il contenuto dell’atto inviato ieri alle istituzioni competenti.
Un atto necessario quello del Codacons, ai fini di un possibile ricorso al TAR per bloccare il Festival di Sanremo in assenza di adeguate misure sul fronte sanitario.
«La situazione che si sta delineando è quella di un Festival a tutti i costi, in cui introiti pubblicitari e interessi economici vengono messi prima della salute dei cittadini – afferma il presidente Carlo Rienzi – Non è possibile chiedere sacrifici e rinunce agli italiani e poi vanificare la lotta al Covid organizzando un evento della portata della kermesse canora, che coinvolge migliaia di soggetti tra lavoratori, artisti, giornalisti e cittadini, e crediamo ci siano tutti i presupposti per rinviare il Festival ad altra data».
«Per tale motivo abbiamo diffidato Comune, Asl e Prefetto ad intervenire per assicurare la salute pubblica e vietare qualsiasi manifestazione che possa rappresentare un concreto pericolo, pena un inevitabile ricorso al TAR» – aggiunge Rienzi.
Di seguito il contenuto dell’istanza inviata dal Codacons:
«Alla luce delle attuali previsioni normative, nonché della rilevanza culturale e tradizionale dell’evento che, senza dubbio, è in grado di attrarre moltissime persone, si ritiene imprescindibile invitare codesta Prefettura a voler verificare e garantire, per quanto di propria competenza, che tanto l’organizzazione quanto la concreta realizzazione dello spettacolo avvengano nel rigoroso rispetto delle misure di sicurezza normativamente previste, adottando ogni provvedimento all’uopo necessario.
Desta preoccupazione la circostanza per la quale al momento, non potendoci essere il pubblico in sala al Teatro Ariston considerato quanto stabilito dal Prefetto di Imperia, si starebbe valutando, sempre se autorizzati, di utilizzare dei figuranti contrattualizzati visto che l’Ariston è equiparato a uno studio televisivo.
Ciò peraltro – come rilevato anche dalle Associazioni Afi (Associazione fonografici italiani), Fimi (Federazione industria musicale italiana) e Pmi (Produttori musicali indipendenti) – in assenza di un protocollo/linee guida necessarie a garantire la sicurezza sanitaria di tutta la platea di utenti impegnata nella realizzazione del festival canoro.
Tutto ciò premesso, il Codacons, chiede alle Amministrazioni in indirizzo, ciascuna secondo le proprie competenze, di voler verificare e garantire, per come di competenza, che in sede di organizzazione e realizzazione della prossima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo vengano attuate tutte le misure di prevenzione ai fini del contenimento del contagio da Covid-19 e contestualmente valutate con rigore le eventuali proposte provenienti dalle parti interessate adottando ogni provvedimento all’uopo necessario, ed in particolare vigilando e garantendo che:
– venga predisposta una adeguata informazione sulle misure di prevenzione;
– vengano riorganizzati gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti/operatori impegnati nelle attività di realizzazione dello spettacolo;
– venga privilegiato l’accesso tramite prenotazione e mantenuto l’elenco delle presenze per un periodo di 14 gg;
– venga previsto ed attuato che tutti gli addetti allo spettacolo ovvero qualsiasi soggetto presente all’interno del Teatro Ariston indossino i dispositivi di protezione individuale;
– al fine di evitare assembramenti, non venga consentito di stazionare nelle zone antistanti e/o vicine al Teatro Ariston;
– ogni ulteriore misura ritenuta opportuna e necessaria ai fini del contenimento del rischio di contagio da Covid-19».
c.s.
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