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Il riserbo dei finanzieri del Comando Provinciale di Savona è stato mantenuto fino all’udienza dibattimentale (per direttissima) del 23 maggio u.s., che ha visto nelle aule del Tribunale di Como nelle vesti di imputato, Kaba Mohamed, cittadino liberiano, con passaporto spagnolo (recante la dicitura “rifugiato politico”) per aver truffato 63 mila euro ad un pensionato italiano ed aver tentato di estorcergli ulteriori 25 mila euro, in un bar di Ponte Chiasso (CO).

La vicenda ha origine alcuni mesi orsono, quando la vittima, un cittadino italiano che aveva accettato alcune amicizie sul web, si era visto proporre parte di un’eredità da una fantomatica cittadina marocchina residente nel Mali, la quale, tuttavia, per poter avviare le istruttorie e tutti i relativi incombenti di natura legale necessari per entrare in possesso della cospicua somma, aveva richiesto ed ottenuto a più riprese circa 63 mila euro dalla vittima.

Quest’ultima, per far fronte alle periodiche esigenze rappresentate dalla “ereditiera”, aveva assicurato le somme richieste attraverso bonifici internazionali e/o Money Transfer, traendo le risorse anche dalla propria liquidazione ottenuta al termine del rapporto di lavoro.

I dubbi del pensionato sono sorti, in via definitiva, allorquando a seguito delle sue insistenti richieste di veder bonificata la parte di eredità promessa, la consegna (parte della quale veniva proposta in lingotti d’oro) veniva rinviata ad un successivo ed ultimo incontro (questa volta reale).

Non più certo delle aspettative maturate, il malcapitato, le cui movimentazioni di denaro erano già state oggetto di approfondimento da parte delle Fiamme Gialle savonesi, prendeva contatto con la sede del Comando, per spiegare i fatti e comprendere il comportamento da tenere.

In condivisione con l’Autorità Giudiziaria savonese, che nel frattempo aveva ottenuto idonea querela, la vittima del raggiro veniva invitata a non assicurare ulteriori consegne di denaro. Nel contempo, veniva avviato il monitoraggio del luogo dell’incontro in Varazze (SV).

Anche stavolta l’organizzazione, che sul posto si era presentata con un distinto uomo di mezza età di origine africana, palesava la necessità di recarsi al confine italo-svizzero (Ponte Chiasso), atteso che proprio la valigetta contenente l’oro ed il denaro dell’eredità, risultava essere stata bloccata in dogana.

Ivi giunti, tuttavia, il distinto “uomo d’affari” accompagnava la vittima in un bar in prossimità del confine di Stato e gli rappresentava come, anche in questo caso, per rientrare in possesso del contenuto della valigetta avesse bisogno di ulteriori 25 mila euro, atteso che solo la consegna del denaro richiesto avrebbe potuto consentire lo svincolo dell’eredità trattenuta in dogana.

All’accenno dell’ennesimo pagamento, i militari intervenivano traendo in arresto Kaba Mohamed che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria comasca (in contatto con quella savonese), veniva tradotto nel carcere “Bassone” di Como.

Durante l’udienza di convalida, validamente sostenuta dalla ricostruzione dei flussi finanziari eseguita dai militari, il Giudice ordinava la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Savona, convalidando l’arresto e disponendo la custodia cautelare in carcere dell’imputato.

Assicurato il truffatore alla Giustizia, l’attività delle Fiamme Gialle non risulta affatto conclusa.

I militari hanno in corso articolati accertamenti sulle generalità dell’arrestato al fine di verificare ulteriori analoghe frodi, anche sulla scorta delle iniziative poste in essere in occasione della 4^ edizione della “Giornata nazionale contro le truffe agli anziani.

c.s.

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