Savona. Militari del Comando Provinciale di Savona hanno portato alla luce un sistema consolidato posto in essere da più soggetti, con base operativa in Alassio, che negli anni è riuscito a truffare diversi noti istituti di credito del ponente ligure, facendosi erogare mutui per oltre 1,3 milioni di euro, attraverso la presentazione di falsa documentazione. I truffatori, originari di Torino, presentandosi come dirigenti medici e funzionari di enti territoriali piemontesi, millantando conoscenze nelle banche, adescavano soggetti in stato di bisogno, a nome dei quali, in cambio di una misera remunerazione, presentavano richieste di mutui.
La documentazione presentata agli istituti di credito (buste paga, certificazioni uniche e assegni in realtà mai incassati) veniva falsificata ad hoc, al punto da far apparire i richiedenti persone facoltose. Dopo due tentativi di truffa andati a vuoto, i malfattori, di cui una ex dipendente di banca, erano riusciti ad ottenere un mutuo di circa 600 mila euro, a fronte dell’acquisto simulato, da parte di uno dei prestanome, come accertato dall’analisi dei telefoni cellulari sequestrati, di un immobile del valore di oltre 700 mila euro, sito nella centralissima via Virgilio di Alassio, di proprietà di uno dei denunciati.
La speditezza delle indagini condotte dalla Compagnia di Albenga e coordinate dalla Procura della Repubblica di Savona, ha permesso ai Finanzieri di intervenire nell’immediatezza dei fatti e sequestrare, giusto provvedimento emesso d’urgenza dall’Autorità Giudiziaria, parte della somma erogata dalla banca, oltre 315 mila euro, da poco trasferita su un conto corrente dei truffatori.
Gli ulteriori accertamenti svolti hanno inoltre permesso di acclarare che, con lo stesso sistema, i malviventi erano riusciti ad ottenere un altro mutuo di oltre 740 mila euro, per l’acquisto simulato, da parte di un altro prestanome, di un immobile di pregio sito nella via Lucrezio Caro in Moncalieri (TO), valutato circa un milione di euro. Complessivamente, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Savona 7 persone per i reati di truffa, sostituzione di persona e falso in atto pubblico, commessi tra il 2018 ed il 2020. I truffatori, tre uomini di 62, 61 e 44 anni e quattro donne di 62, 48, 40 e 32 anni, tutti italiani, residenti tra Liguria e Piemonte, ostentavano altresì un elevato tenore di vita.
Durante la loro permanenza in Riviera, avevano intessuto una fitta rete di conoscenze, utili a supportare il quadro di falsità prospettato agli istituti di credito. L’attività svolta dalla Guardia di Finanza rappresenta un esempio a salvaguardia degli interessi economico-finanziari del Paese, in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, soprattutto in questo delicato momento storico di emergenza pandemica.
c.s.
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