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Orologi di lusso contraffatti e frode fiscale nel settore della commercializzazione del pellet, i reati contestati dalle Fiamme Gialle liguri.

Genova. I finanzieri della Tenenza di Rapallo, nel corso dell’intensificazione dei controlli finalizzati al contrasto del commercio illegale di prodotti contraffatti venduti on line, hanno individuato tra Genova e Rapallo due soggetti che, con un sistema collaudato e professionale, commercializzavano orologi di lusso attraverso canali Social Network e chat, offrendo alla propria clientela una vasta scelta di marche, modelli, colori, accessori e materiali; dall’acciaio, all’oro, all’incastonatura di “finte” pietre preziose.

Le perquisizioni eseguite dalle fiamme gialle nei due appartamenti hanno consentito il rinvenimento di un centinaio di orologi (principalmente Rolex, Omega, Armani, Louis Vuitton, Gucci, ma anche molti altri), insieme ai rispettivi cofanetti, certificati d’origine e garanzia, sigilli e libretti delle istruzioni; il tutto rigorosamente falso.

Le indagini hanno consentito ai finanzieri di accertare come il commercio illegale si protraesse in maniera sistematica da circa 3 anni.

I due responsabili sono indagati dalla Procura della Repubblica di Genova e dovranno rispondere dei reati continuati ed in concorso di ricettazione e commercio illegale di prodotti con marchio di fabbrica contraffatto.

La produzione e la commercializzazione di prodotti contraffatti sono fonte di significative perdite di gettito fiscale, che si traducono in una diminuzione della crescita del Paese e in una riduzione dei servizi pubblici per i cittadini.

A Savona, invece, Militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Savona hanno dato esecuzione al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, emesso dal Tribunale di Savona su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 2 soggetti italiani, a cui è riconducibile un soggetto giuridico operante nella commercializzazione del pellet, con sede in Valbormida e precisamente nel comune di Millesimo, presso lo studio di una nota commercialista.

In particolare, i Finanzieri della Tenenza di Cairo Montenotte, partendo da alcune notizie acquisite sul territorio circa la commercializzazione, da parte di alcuni rivenditori valbormidesi, di pellet ad un prezzo ribassato rispetto alla media nazionale, hanno avviato accertamenti finalizzati a verificare se l’attività si svolgesse nell’alveo della legalità e della leale concorrenza tra operatori economici.

L’attenzione delle Fiamme Gialle si è subito concentrata su una società di Millesimo, che risultava formalmente amministrata da un 45enne incensurato residente a Bra (CN), che percepiva per la sua opera un compenso mensile di circa mille euro, ma di fatto era gestita da un pluripregiudicato di 50 anni, originario di Sanremo (IM) ma residente a Ceva (CN), gravato da precedenti per rapina a mano armata, associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta.

Il meccanismo utilizzato per compiere la frode era semplice, ma ben congegnato: la società acquistava il pellet regolarmente da diversi fornitori comunitari (lituani, estoni, belgi, tedeschi, polacchi e austriaci) che poi cedeva a prezzo concorrenziale a diversi rivenditori delle province di Savona, Imperia, Cuneo ed Alessandria, omettendo tuttavia di versare all’Erario l’IVA incassata; grazie al costo di acquisto ribassato, gli ignari rivenditori, a loro volta, riuscivano a vendere al dettaglio il pellet a prezzi inferiori rispetto a quelli mediamente praticati dai loro concorrenti.

Nell’arco di tre anni, dal 2017 (anno di costituzione della società) al settembre 2019, la società ha acquistato e rivenduto pellet per un totale di circa 2,5 milioni di euro, evadendo l’IVA per circa 600 mila euro.

La Procura della Repubblica di Savona, informata della vicenda, ha iscritto nel registro degli indagati il “prestanome” ed il dominus della società ed ha disposto perquisizioni locali e domiciliari a Millesimo, Ceva e Sanremo, presso la sede della società coinvolta e le abitazioni degli indagati. La stessa Autorità Giudiziaria ha inoltre ordinato, per il momento, il sequestro preventivo – finalizzato alla confisca diretta e per equivalente – di beni e disponibilità finanziarie per un importo pari a € 140 mila euro, corrispondente all’IVA evasa nell’anno 2018. L’esecuzione del provvedimento ha consentito di sottoporre a sequestro due orologi del valore di circa 10 mila euro ciascuno e depositi bancari nella disponibilità dell’amministratore di fatto.

L’attività svolta dalla Fiamme Gialle testimonia ancora una volta il forte impegno a tutela delle entrate dello Stato e della leale concorrenza del mercato.

c.s.

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