Un viaggio virtuale tra le meraviglie nascoste nelle chiese dei Rolli, alla scoperta dei dipinti, delle architetture e dei presepi artistici.
Genova. La cultura arriva nelle case dei genovesi portando un patrimonio di valore inestimabile. Grazie al supporto delle nuove tecnologie, dei droni e delle immagini ad alta definizione, dal 20 dicembre al 6 gennaio sarà possibile visitare virtualmente le opere realizzate, tra il XIV e il XVIII secolo da artisti di fama internazionale su commissione delle ricche famiglie genovesi. I D’Oria, gli Spinola, i Grimaldi e i Pallavicini amavano circondarsi delle opere di artisti di fama internazionale dei quali erano convinti mecenati e, per celebrare la magnificenza del proprio casato, a questi stessi artisti commissionavano interventi anche nelle chiese che erano soliti frequentare.
Chiese dei Palazzi dei Rolli è, appunto, il nome del progetto, pensato e realizzato dall’assessorato alle Politiche culturali del Comune, con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Genova. «I genovesi e tutti gli appassionati avranno per la prima volta l’occasione di scoprire e ammirare particolari mai visti delle chiese frequentate dalle famiglie più illustri del Secolo d’oro dei genovesi – ha commentato l’assessore alle Politiche Barbara Grosso – Grazie al contributo di Fondazione Carige e degli altri sponsor privati che hanno creduto in questo innovativo progetto, abbiamo creato un efficace connubio tra tecnologia, digitale e storia della nostra arte e delle nostre tradizioni. Un regalo che porteremo non solo nelle case dei genovesi ma, potenzialmente, a una platea internazionale, che vedrà i tesori custoditi nelle chiese dei Palazzi dei Rolli da angolature inedite, rese possibili solo dall’utilizzo di droni. In questo duro momento di emergenza sanitaria, che ha comportato anche la chiusura forzata dei luoghi di cultura – ha detto ancora Grosso – abbiamo pensato che, in occasione delle festività natalizie fosse un dovere delle istituzioni mostrare il più possibile al mondo i nostri tesori, proprio come le famiglie proprietarie dei Rolli avevano fatto secoli fa, portando l’estro straordinario di artisti nei luoghi aperti al grande pubblico per eccellenza ovvero le chiese dove tutti, a prescindere del ceto sociale e dal censo, avrebbero potuto ammirare l’arte di Rubens e di altri artisti».
Un viaggio attraverso oltre un secolo di storia, direttamente dal divano di casa collegandosi al sito www.visitgenoa.it o al canale YouTube Genova More Than This per vivere la magia del Natale genovese tra le meraviglie nascoste delle chiese dei Rolli. Un’anteprima di Chiese dei Palazzi dei Rolli è in programma per l’8 dicembre, in occasione della festa dell’Immacolata, con la presentazione del video sulla chiesa dell’Albergo dei Poveri, l’edificio di maggiori dimensioni realizzato a Genova, una vera e propria cittadella nata come sede di un’istituzione di carità e scrigno del barocco genovese.
I video, realizzati dal regista Lorenzo Zeppa e le foto di Fabio Bussalino raccontano la magnificenza di Genova, dalle forme rinascimentali della Basilica dei Sauli, in Carignano, all’antica Basilica francescana dell’Annunziata (rivestita di splendore barocco dall’intervento dei Lomellini ai primi del ‘600) fino alla meraviglia dei grandi dipinti di Rubens, in un trionfo di marmi che fanno della chiesa del Gesù un caleidoscopio di colori.
Ad accompagnare le visite virtuali, il curatore scientifico dei Rolli Days Giacomo Montanari, docente dell’Università di Genova e ideatore del progetto, insieme ad alcuni divulgatori scientifici, giovani professionisti nel campo delle scienze umanistiche.
«Le famiglie dell’aristocrazia, ricchissime, colte e raffinate vogliono che le loro dimore siano aggiornate su tutte le novità a proposito di architettura, decorazione, collezioni d’arte, per dimostrare a tutta Europa il valore di Genova e della sua magnifica nobiltà – ha spiegato Montanari – È la Genova dei Palazzi dei Rolli, di residenze talmente belle che Rubens le riteneva “il modello per il perfetto gentiluomo europeo”. Le stesse famiglie portano questa ventata di rinnovamento anche nei luoghi sacri: le piccole chiese riservate alla devozione privata delle famiglie, come San Luca, e le grandi basiliche cittadine come l’Annunziata o la chiesa del Gesù, dove tutte le principali famiglie decorano cappelle ed altari, anche in competizione fra loro per chi poteva aggiudicarsi il lavoro dei migliori architetti e pittori. Un capitolo del progetto è dedicato alla grande tradizione del presepe genovese, che ha lasciato testimonianze di qualità altissimi soprattutto nel ‘700 con intagliatori importanti come Anton Maria Maragliano – ha aggiunto Montanari – il presepe genovese mette insieme una profonda devozione e una grande qualità artistica. Le statuine raccontano il loro tempo, mostrano personaggi altolocati vestiti di stoffe preziose e ricercate come i nobili genovesi o rappresentano fedelmente l’aspetto delle persone del popolo, con un’attenzione commovente per i particolari: gli oggetti, gli attrezzi, i gioielli, ma anche le espressioni e gli sguardi».
Il programma online delle Chiese dei Palazzi dei Rolli comprende anche un’interpretazione di Igor Chierici del Canto di Natale di Charles Dickens, e momenti dedicati ai tradizionali canti di Natale intrepretati da Maria Pierantoni Giua.
c.s.
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