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Alla cerimonia, che si è svolta ieri sera, erano presenti il sindaco Bucci, il presidente di Amiu Pongiglione, l’AD di Aster Guiducci e il presidente del Municipio Medio Ponente, Mario Bianchi.

Genova. Ieri sera, nella Radura della Memoria in via Walter Fillak, sotto il nuovo viadotto San Giorgio, sono state scoperte due targhe in ricordo di Bruno Casagrande, Mirko Vicini, Alessandro Campora, i tre dipendenti delle aziende partecipate del Comune di Genova Amiu e Aster morti nel crollo del Ponte Morandi, il 14 agosto 2018, mentre stavano svolgendo il proprio lavoro.

Erano presenti alla cerimonia il sindaco Marco Bucci, il presidente di Amiu, Pietro Pongiglione, l’AD di Aster, Antonello Guiducci e il presidente del Municipio Medio Ponente Mario Bianchi.

Alla fine della cerimonia, alla quale sono intervenuti colleghi e parenti delle vittime, sono state scoperte due targhe commemorative sul muro della ferrovia che delimita la radura. A benedire le due lapidi in marmo Don Gian Piero Carzino, vice direttore dei Cappellani del Lavoro e Cappellano di Amiu e Aster.

L’intitolazione delle targhe era stata deliberata dal consiglio comunale nell’agosto 2020. Alessandro Campora, dipendente Aster, aveva 55 anni ed era prossimo alla pensione. Bruno Casagrande, 57 anni, e Mirko Vicini, 31 anni, erano precari di Amiu assunti da poche settimane. Stavano lavorando nell’Isola Ecologica di Campi quando sono stati travolti da un pilone del Ponte crollato. Casagrande aveva lasciato moglie e due figli. Vicini, il cui corpo venne estratto per ultimo dalle macerie, era molto legato alla madre, Paola, tra le figure più attive del comitato Ricordo vittime ponte Morandi.

«È nostro dovere morale tenere viva nei nostri cuori la memoria del 14 agosto. In questi anni – ha detto Marco Bucci – lo abbiamo fatto e lo faremo in tanti modi. Oggi, con la scopertura delle targhe in un luogo simbolico come la Radura della Memoria, vogliamo dedicare un tributo particolare a Bruno, Mirko e Alessandro: tre dipendenti di società partecipate del Comune di Genova tra le quarantatré vite spezzate durante la tragedia. Lo dobbiamo alla loro memoria, alle loro famiglie e alla nostra città».

«Bruno e Mirko non li ho conosciuti personalmente, sono arrivato in azienda nel 2019, ma l’affetto dei colleghi e la tristezza per la loro perdita mi sono stati trasmessi e sono certo che non lasceranno mai la grande famiglia AMIU. Certamente questo non ridona quanto è stato assurdamente strappato agli affetti, ma ci lascia un grande insegnamento che è il valore vero delle persone, dell’amicizia e della responsabilità ed anche questo sono certo che l’azienda ed i suoi oltre 1.700 dipendenti se lo portano ben fisso nella mente», ha detto il del presidente di Amiu Pietro Pongiglione.

Per Aster, il presidente Enrico Vergani, sottolinea: «nel ricordare un compagno di viaggio che ci ha tragicamente lasciati, raccogliamo e rinnoviamo l’impegno per lavorare con rinnovata passione per fare di questo luogo di rimembranza uno spazio comune, un parco, un’area per il gioco dei bambini. Sotto il ponte San Giorgio si piangono e ricordano i nostri cari, ma si accende il futuro e la speranza».

c.s.

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