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Ha percorso 900 chilometri in stampelle lungo la via Postumia. Ad attenderlo il consigliere Anzalone.

Genova. Dopo aver camminato per quasi 930 chilometri, l’atleta paralimpico Andrea Devicenzi è finalmente arrivato alla sua meta, Genova. Un lungo percorso che ha toccato 43 tappe, dopo essere partito da Grado lo scorso 21 agosto, insieme alle sue inseparabili stampelle innovative in carbonio studiate appositamente da lui stesso per migliorare la vita e le performance, anche sportive, di chi necessita di quest’ausilio.

A Genova Devicenzi – senza la gamba sinistra dal 1990 in seguito a un incidente motociclistico – completa l’intera via Postumia, che collega il mar Adriatico con quello Ligure. Per il suo coast-to-coast tra i due mari, l’atleta ha ottenuto il patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico.

Devicenzi porta a Genova un messaggio di speranza e di coraggio, in un momento molto difficile per tutti. La scelta è caduta sulla via Postumia, dopo aver già percorso negli anni scorsi il cammino di San Francesco e la via Francigena, per incontrare le persone e passare attraverso i luoghi maggiormente colpiti dalla pandemia. Il cammino tocca sei regioni e nove siti Unesco, sviluppandosi quasi interamente nella Pianura Padana, tra paesaggi di una bellezza unica che cambiano in continuazione.

La meta finale del suo cammino è piazza San Giorgio perché, benché non tutti gli archeologi concordino, è considerato il chilometro zero della via Postumia. Con una mantellina di plastica nei giorni di pioggia e un cappello quando c’era il sole, per ogni tappa l’atleta ha realizzato dei video pubblicati sui suoi canali social, pillole di immagini per raccontare la sua impresa, le difficoltà, le bellezze artistiche e naturalistiche, i personaggi incontrati sul cammino.

Devicenzi è una personalità poliedrica: è atleta di varie discipline tra le quali ciclismo e corsa con stampelle, ma è annche coach, speaker motivazionale, imprenditore e musicista. Di recente, le sue avventure lo hanno portato anche in Perù, per un’impresa in solitaria, e a Capo Nord. Sabato scorso, il sindaco Marco Bucci e l’atleta hanno partecipato insieme alla trasmissione di Rai 3 “Senato e Cultura” nella puntata dedicata a Genova. Nel suo arrivo, Devicenzi è passato da Pontedecimo, Bolzaneto e le colline di Begato, Lagaccio e Centro Storico. In piazza San Giorgio Devicenzi è stato accolto dalla Polizia Locale del Comune di Genova, che lo hanno accompagnato fino a Palazzo Tursi, dove ha incontrato il consigliere delegato allo Sport del Comune di Genova Stefano Anzalone. A nome del sindaco Bucci, all’atleta è stata consegnata una targa a ricordo dell’impresa, preparata dall’Ufficio manifestazioni e sport del Comune di Genova. All’incontro era presente anche Marzia Soldani, sindaco di Cremona, città di Devicenzi. Dopo la foto ricordo, l’atleta e la sua delegazione sono ripartiti per Cremona.

«Siamo onorati della visita di Devicenzi nella nostra città – dice il consigliere delegato allo Sport Stefano Anzalone . Così come i liguri hanno imparato a non arrendersi di fronte a difficoltà come il Covid e altre tragedie che ci hanno colpiti, così Devicenzi ci insegna che la forza di carattere e l’impegno possono far ottenere risultati importanti nonostante i problemi di fronte ai quali ci può mettere la vita. Lui, che non ha mai mollato nei momenti difficili, ci porta un messaggio di speranza. Ricordo inoltre che Genova ha una grande attenzione su questi temi, avendo ospitato negli ultimi anni eventi importanti come gli Europei paralimpici del 2017 e, nel 2019, i Campionati Europei di judo per ipovedenti e ciecchi e i mondiali di vela paralimpica».

«Qui a Genova, città simbolo di resilienza e di ripartenza per il nostro Paese, si conclude questo mio terzo cammino in Italia – racconta Devicenzi . 930 chilometri di tracciato che mi hanno visto attraversare la mia terra, incontrare moltissime persone ed imprenditori, fiduciosi in una ripartenza della nostra economia.Ora è arrivato il momento di indossare i panni dell’imprenditore e lavorare ancora più assiduamente sulle mie stampelle, che mi hanno permesso la riuscita di questa impresa, migliorando le mie performance e la mia vita».

c.s.

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