Genova. Partita la vendemmia in Liguria delle uve da spumante e a seguire le restanti tipologie con solo qualche giorno di ritardo per il meteo, in particolare la siccità si è fatta sentire sulle viti più giovani. La conclusione sarà tra metà e fine settembre e le prospettive sono di un’ottima qualità.
A livello nazionale si prevede un quantitativo compreso tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri, ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. Nonostante il calo a livello nazionale, l’Italia quest’anno è il primo produttore mondiale di vino mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna che hanno subito un contenimento dei raccolti, anche se più marcato per i cugini d’Oltralpe.
«Con la vendemmia – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – si attiva un motore economico importante per la nostra regione, che non dipende solo dalla vendita del vino ma anche dalle opportunità di lavoro che questo settore genera lungo tutto la filiera, con un notevole numero di persone impegnate sia direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. La coltivazione della vite nella nostra regione viene condotta grazie ai tipici terrazzamenti su circa 2.000 ettari di terreno nei quali si producono vini che vantano il fregio di ben 8 DOC (DOC 5Terre, DOC Rossese di Dolceacqua, DOC Riviera Ligure di Ponente, DOC Golfo del Tigullio – Portofino, DOC Val Polcevera, DOC Colline di Levanto, DOC Colline di Luni e DOC Ormeasco di Pornassio) e 4 IGT ( Colline del Genovesato, Liguria di Levante, Colline Savonesi, Terrazze dell’imperiese). L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano – concludono Boeri e Rivarossa – è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing ed il rapporto sempre più direttore con i consumatori. Sul lato consumi, ci sono buone prospettive di ripresa con le riaperture delle attività ristorative e dell’export così gli eccellenti vini della Liguria potranno continuare ad essere apprezzati sul mercato nazionale ed estero, sia dalla ristorazione sia dai singoli consumatori».
c.s.
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