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Sequestrati 50 kg di capi d’abbigliamento contraffatti e 2000 euro di banconote false.

Ceriale (SV). Sabato sera i Carabinieri della Compagnia di Albenga hanno effettuato un servizio mirato di controllo su alcuni esercizi etnici del territorio, nel quadro dei servizi dedicati al contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione. Determinante, ancora una volta, il contributo delle segnalazioni pervenute dai cittadini alle caserme dei Carabinieri di Albenga e Ceriale. Da pregressi controlli effettuati in borghese, i militari avevano notato uno strano via vai di stranieri che entravano con dei borsoni ed uscivano senza aver consumato nulla.

Il blitz ha consentito di arrestare un cittadino egiziano 50enne, incensurato e regolare sul territorio nazionale, titolare di un ristorante kebab situato sull’aurelia; di sequestrare nel solaio della sua attività circa 50 kg di vari capi di abbigliamento di noti marchi sapientemente contraffatti (“Hogan” o “Gucci” “Burberry” “Stone Island”, “Ralph Lauren”, “Nike” e “Adidas”);sequestrare quasi 2000 euro di banconote con taglio da 50 euro, risultate false; di sequestrare inoltre alcune dosi di hashish e relativo materiale per il confezionamento, il taglio e la pesatura di precisione (occultati all’interno di una stampante utilizzata “abitualmente” per la contabilità dell’esercizio commerciale).

Sono inoltre state effettuate numerose perquisizioni personali, veicolari e domiciliari, tutte connesse ai controlli degli esercizi commerciali ispezionati nel cerialese e nell’albenganese.

Verrà inoltrata alla Questura la proposta di chiusura ex art. 100 del TULPS.

Questo tipo di operazione di “controllo ed ispezione”, che proseguirà nei prossimi giorni e si estenderà su tutti gli esercizi monitorati, vedrà anche il coinvolgimento di unità specializzate del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro, N.A.S. e unità cinofile antidroga).

L’ARRESTO DELL’ESERCENTE

All’arrivo dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, l’egiziano titolare del kebab cerialese di via Mimose, ha mostrato subito segni di nervosismo. I militari hanno proceduto dapprima al controllo di ogni avventore, tutti risultati stranieri pregiudicati o con precedenti di polizia. Passando poi alla perquisizione del locale, venivano rinvenute alcune dosi di hashish e l’attrezzatura necessaria per lo spaccio al dettaglio dietro al bancone di lavoro del kebab. Nel solaio dell’attività, i militari hanno rinvenuto 5 grossi sacchi di nylon contenenti oltre 100 capi di abbigliamento griffato e contraffatto di vario genere, pronto alla vendita. I militari hanno poi proceduto ad estendere la perquisizione alla sua vicina abitazione dove è stata ritrovata, nel soggiorno, una mazzetta di banconota da 50 euro, per un ammontare complessivo di quasi 2000 euro.

Del denaro e dei capi di abbigliamento contraffatto, l’egiziano non forniva alcuna spiegazione.

I Carabinieri, al termine degli accertamenti, hanno arrestato l’uomo per i reati di introduzione nello Stato e spendita di banconote false e introduzione e commercio di prodotti industriali con segni falsi o mendaci.

Il titolare dell’esercizio risponderà oggi in Tribunale dei reati contestati dagli inquirenti.

Le banconote analizzate dai militari sono considerate di buona fattura.

Come riconoscere le banconote false: stampare le banconote false non è così complesso come procedimento, tuttavia, quello che i falsari nono possono fare è inserire gli elementi magnetici nella banconota, poiché è impossibile sapere la giusta posizione degli stessi. Le banconote così’ prodotte, perfette alla vista, verranno quindi sempre rilevate come contraffatte attraverso appositi apparecchi presenti in tutte le casse d’Italia.

Se mai ci trovassimo in mano un biglietto falso non dovremo assolutamente cercare di “spacciarlo” nuovamente a qualcun altro, in quanto basterà un attimo ad un negoziante per scoprire l’inganno con lo scanner elettronico e poi potremmo finire nei guai seri se decidesse di denunciarci.

Le banconote false vanno invece portate alle Poste o in uno sportello bancario, dove il personale si occuperà di spedirle alla Banca d’Italia per le indagini.

c.s.

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