Savona. “Autunno caldo”. È il nome che gli ispettori della guardia costiera ligure hanno dato a una serie di controlli a tappeto che hanno interessato la filiera ittica in Liguria, Lombardia e Piemonte. Complessivamente sono state condotte 209 ispezioni, di cui 36 in mare e 182 sulla filiera commerciale, con un bilancio di 56 sanzioni amministrative, per un importo di 194.000 euro, e circa 800 kg di pesce sequestrato. Le ispezioni hanno riguardato grossisti, pescherie, supermercati, ristoranti, pescherecci.
Per frode in commercio è stato denunciato un ristoratore torinese che serviva prodotti ittici decongelati indicandoli nel menu come freschi e di prima qualità. In particolare, il “pregiato” tonno rosso del Mediterraneo, da una verifica incrociata tra i documenti commerciali e i prodotti rinvenuti nelle celle frigo, risultava trattarsi di comune “tonno pinne gialle” di provenienza oceanica, anch’esso decongelato e di ridotto valore commerciale. A Imperia sequestrati tonno rosso pescato illegalmente e diversi esemplari di pesce spada sotto misura. Multati un trasportatore e il comandante di un peschereccio. Nel quartiere milanese di “Chinatown” sono stati scoperti frutti di mare di provenienza cinese, in vendita in una pescheria gestita da cittadini extra-comunitari. I molluschi sono risultati introdotti illegalmente in Italia, eludendo i controlli doganali, privi di certificazione sanitaria attestante l’avvenuta stabulazione del prodotto e privi di documenti di tracciabilità. Sono stati sequestrati circa 50 kg di molluschi tra cui l’arca asiatica, la vongola dalla proboscide ed una specie di conchiglia di cui è vietata la vendita in Italia. Al titolare della rivendita sono state notificate 5 sanzioni per un importo complessivo di oltre 10.000.
A due grossisti di Genova i militari hanno sequestrato invece oltre 400 kg di prodotti ittici. Si trattava di 234 kg di filetto di persico africano del Nilo scaduto lo scorso mese di luglio e di 200 kg di vongole del Pacifico surgelate che venivano poi riconfezionate per la vendita al dettaglio con informazioni di etichettatura non corrette e non rispondenti alle norme. Altri accertamenti hanno riguardato le Province del Nord-Ovest: pescherie, ristoranti, grossisti e altri operatori del settore, tra le quali attività etniche e “sushi”. Numerose le irregolarità per mancanza di tracciabilità o per somministrazione di prodotti ittici crudi senza il preventivo processo di abbattitura della temperatura. Durante i controlli è stato sequestrato anche tonno rosso privo di tracciabilità. In particolare, in diverse attività di cucina etnica, è stato accertato che sovente gli operatori somministrano – senza riportarlo sul menu – uova di pesce volante (c.d. tobiko) senza indicare la dicitura che i coloranti ivi presenti, utilizzati dal produttore, contengono additivi «potenzialmente pericolosi per la salute e l’attenzione dei bambini».
c.s.
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